Si è chiusa la mostra dedicata al pittore Paolo Caliari ‘Paolo Veronese – L’illusione della realtà’ che si è tenuta in Gran Guardia fino al 5 ottobre. I risultati della mostra sono stati illustrati a palazzo Barbieri.
In 13 settimane sono state 87 mila le persone che hanno ammirato le 108 opere provenienti da musei di tutto il mondo, con un’affluenza media di 930 visitatori al giorno per un totale di 781.428 euro di incasso. Nei mesi estivi sono stati numerosi anche i visitatori stranieri, che grazie all’esposizione hanno deciso di seguire le tracce dell’artista sul territorio, nelle chiese e nei palazzi di Venezia, Padova, Castelfranco Veneto e Bassano del Grappa. L’esposizione, a cura di Paola Marini e Bernard Aikema, è stata promossa e organizzata dal Comune di Verona, Direzione Musei d’Arte e Monumenti, insieme all’Università degli Studi di Verona e alla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le province di Verona, Rovigo e Vicenza, in associazione con la National Gallery di Londra.
“Una mostra splendida e di grande successo, totalmente autoprodotta, che grazie anche agli sponsor e a quanti l’hanno supportata, è riuscita a coinvolgere il grande pubblico attirando parecchi visitatori da fuori Verona e dall’estero – ha detto il sindaco di Verona Flavio Tosi – dando grande impulso all’economia della nostra città. Quanto è stato investito è quindi largamente rientrato, anche sotto forma di indotto turistico. La Gran Guardia, poi, si è dimostrata ancora una volta contenitore ideale per mostre dai grandi numeri.” “L’Università non può che essere soddisfatta e orgogliosa del successo di questa mostra – ha dichiarato Gian Paolo Romagnani, direttore del dipartimento Tempo, spazio, immagini e società – che ha anche consolidato l’unione con il Comune di Verona. Oltre al riscontro del pubblico è stato fondamentale il lavoro di ricerca effettuato, che ha portato importanti contributi allo studio dell’arte veneta e italiana del ‘500”.
“Quello appena concluso è il più grande progetto mai dedicato ad un artista veronese – ha aggiunto Paola Marini direttrice del Museo di Castelvegghio – grazie alla collaborazione tra diverse realtà del territorio ed i prestiti internazionali siamo riusciti a creare una mostra che ha saputo coinvolgere il grande pubblico oltre ad ottenere il favore della critica”. “La Soprintendenza è stata coinvolta in questo progetto su diversi fronti – ha detto il soprintendente ai Beni storici, artistici ed etnoantropologici Saverio Urciuoli – dal restauro del ‘Martirio di San Giorgio’ alla campagna di ricerche scientifiche, prossima alla pubblicazione, sul Veronese fino alla movimentazione delle opere in mostra. Speriamo che queste collaborazioni si possano ripetere in futuro”. “Quella dedicata al Veronese è stata una grande mostra – ha aggiunto Antonia Pavesi consigliere incaricato alla Cultura – che ha messo d’accordo il grande pubblico con la critica. Un evento che, oltre ad ottenere grande successo nei numeri, ha saputo mettere in rete proficuamente importanti realtà del territorio”. “Grande è stato, in questi mesi, il flusso di visitatori entrati nella chiesa di San Giorgio in Braida per vedere la pala di San Giorgio – ha chiuso il parroco di San Giorgio in Braida don Piergiorgio Rizzini – molti stranieri, provenienti da tutto il mondo, ma anche molti veronesi alla riscoperta di questa chiesa e delle sue opere d’arte”.
8/10/2014