Per contrastare gli effetti degenerativi della malattia di Parkinson, la ricerca scientifica riconosce di primaria importanza, fin dall’insorgere dei primi sintomi, la pratica dell’esercizio fisico specifico e continuo. Importante però è sapere come e quando svolgere attività motoria per contrastare il Parkinson. L’incontro “Esercizio fisico nel Parkinson: indicazioni per l’uso” del 29 maggio, alle 15, nella sede della Banca Popolare di Verona, in piazza Nogara, si propone di rispondere a questo.
L’iniziativa è promossa dall’area di Scienze motorie del dipartimento di Scienze neurologiche e del movimento e da Arpea, neonata associazione per la ricerca e la promozione dell’esercizio adattato e preventivo, creata lo scorso aprile con l’aiuto di Fondazione Cattolica.
Da dieci anni a Verona, prima con il sostegno della Regione Veneto e Fondazione Cariverona e, ora, con il supporto di Banca Popolare, un team multidisciplinare, coordinato da Federico Schena, presidente del collegio didattico di Scienze motorie e composto dai gruppi di ricerca di Michele Tinazzi, responsabile del Centro unico regionale malattia di Parkinson e disordini del movimento e Nicola Smania, docente di Medicina fisica e riabilitazione, lavora con successo al "progetto Parkinson".
La referente del programma, Federica Bombieri, presidentessa di Arpea, spiega: “Il paziente affetto da Parkinson, malattia complessa i cui principali sintomi sono tremore, rigidità, bradicinesia (lentezza dei movimenti), ha difficoltà a svolgere i più elementari gesti, ed è quindi necessario intervenire da subito con una attività motoria specifica. Il trattamento farmacologico da solo non basta: deve essere sostenuto da un adeguato ed efficace protocollo di attività motoria adattata, finalizzato a recuperare e migliorare l’autonomia personale e ad agire sulla sfera psicologica del paziente”.
A questo scopo, nella palestra di Scienze motorie a Borgo Venezia da tempo va avanti, con importanti risultati, l’esperienza di attività motoria (un’ora di allenamento per due volte la settimana) per i malati di Parkinson. Le ricerche, presentate in numerosi congressi, vede gli specialisti concordi nel ritenere il movimento fondamentale per impedire la degenerazione della malattia. I pazienti lo richiedono, i neurologi ne parlano e lo prescrivono.
“L’incontro del 29 – continua Bombieri- oltre a divulgare i risultati ottenuti e parlare dei progetti per l’anno prossimo, si propone di dare utili indicazioni per svolgere adeguatamente attività fisica, perché siamo sempre più consapevoli del risvolto sociale che ha per pazienti e caregiver. A Palazzo Forti, davanti ai nostri utenti e familiari, interverranno Federico Schena, che si soffermerà sui benefici dell’attività motoria svolta in gruppo, con la supervisione di un esperto di scienze motorie, e Adriano Tomba di Fondazione Cattolica che crede molto nel progetto”.
Arpea, associazione di promozione sociale, è nata con l’intenzione di incoraggiare e favorire la pratica di attività motoria adattata in città e provincia. Presieduta da Federica Bombieri, si avvale della collaborazione di donne attivamente impegnate sul territorio veronese e non solo: Elisabetta Bacchi, assegnista di ricerca (vicepresidentessa), Doriana Rudi di Scienze motorie (tesoriera), Giulia Concetti, laureanda in Scienze motorie (segretaria), e di due consigliere Francesca Vitali, docente di Psicologia applicata alle scienze motorie e Valeria Marconi, Pd.D in scienze dell’esercizio fisico e del movimento umano.
Ascolta l'intervista a Federica Bombieri di FuoriAulaNetwork
26.05.2015