Pier Francesco Nocini, direttore del dipartimento di Chirurgia sezione di Chirurgia maxillo-facciale e odontostomatologia, è stato eletto presidente della Società italiana di chirurgia maxillo-facciale . La nomina, giunta dal consiglio direttivo, era inaspettata considerando che il neopresidente non risultava tra i candidati sino a pochi giorni dalla riunione del Consiglio stesso. Nocini ha accettato di assumere l’incarico che lo impegnerà per i prossimi quattro anni, due come presidente e due come past president.
La nomina rappresenta un ulteriore prestigioso riconoscimento per la Scuola di Verona che da sempre rappresenta un’eccellenza riconosciuta a livello nazionale e internazionale in questa disciplina. Pier Francesco Nocini ha, tra le varie collaborazioni, anche quella con la Fondazione Bill & Melinda Gates per la formazione di chirurghi maxillo-facciali nei paesi in via di sviluppo e quella con lo Sloan Kettering Institute di New York, uno dei centri oncologici più prestigiosi a livello mondiale.
Molto chiari gli obiettivi che Pier Francesco Nocini si prefigge di raggiungere nell’arco del prossimo biennio: “Innanzitutto promuovere la collaborazione con le altre specialità che trattano patologie comuni alle nostre come la Neurochirurgia, l’Otorinolaringoiatria, la Chirurgia plastica e l’Oculistica, obiettivo dove Verona potrebbe fungere da precursore a livello nazionale se si riuscirà a portare a termine il progetto di creare un dipartimento del distretto testa-collo. Un approccio di questo tipo garantisce i maggiori standard sia per i livelli di cura che per l’attività scientifica con ovvi benefici per coloro che rappresentano i protagonisti di tutte le nostre attività cioè i pazienti. Il secondo obiettivo, non meno importante. sarà quello di migliorare la formazione non solo in termini clinici ma anche umani dei giovani medici, i nostri futuri sostituti. In tal senso ho già attivato i direttori di tutte le Scuole di chirurgia maxillo-facciale italiane per individuare e discutere assieme tutti gli attuali limiti formativi presenti nella nostra disciplina”. Una presidenza, quindi, che non sembra rappresentare per Nocini il raggiungimento di un prestigioso traguardo ma l’inizio di un ambizioso percorso che, se realizzato, porterà significativi miglioramenti sia per i pazienti sia per gli operatori, facendo ancora una volta di Verona e della sua sanità un esempio a livello nazionale.
15.06.2015