I cambiamenti pensati per le organizzazioni no profit italiane, presentati nel disegno di legge di riforma del terzo settore, hanno portato a forti reazioni, sfociate nella mobilitazione nazionale delle maggiori realità del settore. Ricercatori, docenti e professionisti del settore ne parleranno il 29 gennaio, alle 8.30, all’auditorium del Banco Popolare in via delle Nazioni, durante il convegno “La riforma del Terzo Settore. Modelli vecchi e nuovi a confronto nella futura disciplina”. L'appuntamento è promosso, su iniziativa del Multidistretto Lions 108 Italy, Distretto Ta1 in primis, in collaborazione con l’università di Verona e il dipartimento di Scienze giuridiche.
Per un’intera giornata, alla presenza del sottosegretario di Stato alle Politiche sociali Luigi Bobba, si confronteranno esperti del settore con proposte, indicazioni e suggerimenti, che nascono da punti di vista differenti, se non contrastanti. Tra gli altri hanno dato l’adesione Edoardo Patriarca, relatore del provvedimento alla Camera, e Stefano Zamagni, docente all’università di Bologna. Aprirà i lavori Donata Gottardi, direttrice del dipartimento di Scienze giuridiche dell’ateneo scaligero. Sono previsti i saluti del vescovo di Verona Giuseppe Zenti e del sindaco Flavio Tosi. Sui singoli temi interverranno docenti di diverse università italiane, mentre la relazione di sintesi sarà svolta dall’avvocato Gian Andrea Chiavegatti, impegnato anche sull’inquadramento dei Club Service, assieme al collega Renato Dabormida. Coordinatori del convegno, presieduto dal presidente del consiglio dei governatori Lions italiani Liliana Caruso, saranno Alessio Zaccaria, già docente del dipartimento di Scienze giuridiche dell’università di Verona, Giovanni Sala, docente di Diritto amministrativo, e Gabriele Sabatosanti Scarpelli, direttore internazionale Lions. Saranno presenti rappresentanti dei maggiori club service, della Caritas, delle organizzazioni e dei centri di servizio per il volontariato.
Il terzo settore. Secondo i dati Istat il numero delle istituzioni non profit attive in Italia è in continua crescita, con punte sopra la media al Centro (+ 32,8) e nel Nord-Ovest (+ 32,4). Aumentano, di conseguenza, anche le risorse umane che danno il loro apporto lavorativo, soprattutto i volontari; quattro istituzioni su cinque infatti usufruiscono dell’apporto volontario, ma è in aumento anche il ricorso a personale dipendente e a collaboratori esterni. Nel tessuto produttivo italiano il non profit raggruppa il 6,4 per cento delle unità economiche attive, di cui il lavoro volontario rappresenta la quota principale. Un mondo dunque in crescita esponenziale in tutte le sue espressioni, dalle imprese di vario genere all’impiego di volontari, collaboratori e dipendenti.
Il convegno è stato accreditato dagli ordini professionali degli avvocati, dei notai, dei commercialisti e dei consulenti del lavoro per la formazione continua.
20.01.2016