L’International cancer genome consortium, Icgc, riunito a New Orleans nei giorni scorsi in occasione del congresso dell'American Association for Cancer research, ha annunciato che sarà attivata una nuova fase di attività del consorzio mondiale che collegherà la ricerca condotta in questi anni sull’analisi del genoma dei tumori all’attività clinica. Anche in questo caso Verona giocherà un ruolo da protagonista all’interno del consorzio mondiale, come rappresentante dell’Italia di questa seconda fase del progetto. Referenti per il nostro paese saranno Giampaolo Tortora, direttore della Oncologia Medica e Aldo Scarpa, della Diagnostica molecolare dell’Anatomia patologica.
Dal 2007, infatti, gli scienziati dell’Icgc sono al lavoro per costruire un database che, a oggi, comprende 25mila genomi di 50 diversi tipi di cancro. Collegando i dati, disponibili per ricercatori di tutto il mondo, con informazioni di tipo clinico, il consorzio ha l’obiettivo di favorire prevenzione, diagnosi e prognosi della patologia. Obiettivi già in parte raggiunti cui a breve si aggiungerà il traguardo più importante, quello dell’avvio di studi clinici con i nuovi farmaci basandosi sui dati dei profili molecolari dei singoli pazienti, per l’individuazione e la validazione di terapie più efficaci e personalizzate per ciascun paziente.
“A breve si aprirà la fase due della lotta mondiale al cancro condotta dagli scienziati che lavorano in centri e atenei di tutto il mondo sotto il cappello dell’Icgc – comenta Tortora– e noi siamo felici di essere ancora una volta tra i protagonisti del progetto. Grazie alla presenza di eccellenze in ambito di ricerca e clinica, Verona è stata identificata come capofila italiana del progetto mondiale che ha l’obiettivo della personalizzazione su base molecolare delle nuove terapie contro i tumori. Una notizia che ci rende orgogliosi e riconosce le eccellenze al lavoro tra l’università e l’Azienda ospedaliera universitaria integrata della città”.
22.04.2016