"Role of human 9p22.2 genomic region on ovarian cancer predisposition". È il titolo del seminario organizzato dal Dipartimento di Neuroscienze, Biomedicina e Movimento di ateneo e rivolto ai dottorandi in Medicina biomolecolare. L’incontro è in programma giovedì 16 giugno alle 14.30 nell’aula E, blocco A, degli Istituti Biologici di ateneo. A intervenire sarà Riccardo Spizzo, responsabile del laboratorio del centro di Riferimento Oncologico di Aviano, Pordenone. Nel corso della lezione si riassumeranno le principali caratteristiche del tumore all’ovaio e verranno mostrate ai dottorandi le ricerche volte a indagare il possibile ruolo dei geni localizzati nel cromosoma 9 umano nell’insorgenza della malattia e nel suo andamento clinico.
“La comprensione dei meccanismi coinvolti nella predisposizione dei tumori – spiega Marta Palmieri, docente di Biochimica di ateneo – non solo possono fare luce sulle fasi iniziali della malattia ma possono anche svelare nuovi punti di debolezza della malattia stessa che, in ultima istanza, possono essere utilizzati per sviluppare nuovi trattamenti anti tumorali. Il tumore dell’ovaio è una malattia eterogenea e caratterizzata da manifestazioni sintomatiche solo in fase avanzata. Sebbene il tumore dell’ovaio sia relativamente poco frequente, tipicamente ha una risposta alla terapia anti tumorale mediocre, motivo per cui il tumore dell’ovaio si attesta al 5° posto tra i tumori più letali della donna. La familiarità del tumore dell’ovaio è il principale fattore di rischio nella popolazione sana e i geni responsabili di tale familiarità sono in larga maggioranza gli stessi che predispongono al tumore della mammella. Comunque in circa la metà dei casi di tumore dell’ovaio con familiarità non sono ancora noti i geni responsabili. Studi di associazione genica in pazienti di tumore dell’ovaio hanno messo in evidenza come una regione del cromosoma 9 umano sia probabilmente portatrice di geni coinvolti nella predisposizione del tumore dell’ovaio”.
Riccardo Spizzo, dopo un periodo di ricerca sullo “Studio di regioni non codificanti il genoma umano coinvolto nella predisposizione del tumore al colon” alla University of Texas MD Anderson Cancer Center; è divenuto, dal 2011, capo di laboratorio del Centro di Riferimento Oncologico di Aviano (Pordenone). Da circa 5 anni la sua ricerca verte sullo “Studio di regioni non codificanti il genoma umano coinvolto nel tumore epiteliale dell’ovaio e nel processo di metastasi”.
08.06.2016