L’alternanza scuola-lavoro, introdotta con la legge 107/2015, stabilisce che gli studenti del secondo biennio e dell’ultimo anno degli istituti superiori svolgano parte del proprio percorso formativo in un’impresa o in un ente. Questo nuovo approccio alla didattica consente ai ragazzi di intraprendere un percorso di orientamento utile nella scelta che dovranno fare una volta terminati gli studi. Il periodo di alternanza scuola-lavoro prevede che, durante i tre anni, i giovani accumulino un totale di ore di attività che variano in base alle scuole: 400 per gli istituti tecnici e professionali , 200 per i licei. Il progetto, che ha preso il via a partire dallo scorso anno scolastico, ha visto alcuni studenti impegnati in attività lavorative durante il periodo di scuola, altri, invece, occupati con tirocini nelle vacanze estive.
"Ho deciso di intraprendere un percorso di alternanza scuola-lavoro di due settimane nell’Area Comunicazione dell’università di Verona – racconta Alessia, una studentessa di 17 anni frequentante il liceo linguistico – nonostante la diversità tra il mio indirizzo di studi e il nuovo ambito di lavoro. L’esperienza lavorativa, che per alcuni giovani può sembrare noiosa e impegnativa, per me si è rivelata, invece, molto utile e fruttante. Redigere articoli non era tra i miei interessi primari, ma, grazie alle due settimane passate in ufficio affiancata da validi dipendenti, sono riuscita a conoscere la loro professione e a rivalutare il loro mestiere e ora ammetto di essere interessata alla loro occupazione". L’obiettivo dell’iniziativa è infatti quello di motivare e orientare i ragazzi verso il mondo universitario e professionale. "Le mie idee riguardo l’università – conclude Alessia – sono ancora confuse, ma quest’esperienza ha sicuramente influito sulla mia futura scelta".
04.07.2016