Nell’ultimo decennio si sono susseguite crisi più o meno grandi, alcune di natura sistemica aventi per oggetto gli intermediari finanziari e la loro attività. Le cause principali sono diverse e vanno ricercate nelle difficoltà operative che affliggono i mercati e gli intermediari finanziari ormai globalizzati. Queste crisi devono essere il più possibile evitate poiché provocano un indebolimento profondo delle società e dei loro modelli di sviluppo. Per questo un gruppo di universitari europei che studiano e insegnano Banca e Finanza si ritrovano ogni anno in una università europea diversa per discutere e provare a individuare delle soluzioni ai problemi che affliggono il sistema finanziario. Si tratta dell’European Association of University Teachers in Banking and Finance i cui membri, da circa 30 anni, si incontrano nella “Wolpertinger Conference” per discutere le loro ricerche su tematiche di attualità. Quest’anno il convegno si è svolto dal 31 agosto al 3 settembre all’università di Verona individuata come sede per la qualità della di ricerca e della didattica e con il coordinamento scientifico di Giusy Chesini, docente del dipartimento di Economia aziendale di ateneo.
In particolare, giovedì 1, nel polo Zanotto dell’ateneo scaligero, si sono susseguite una decina di sessioni di studio. Gli studiosi si sono confrontati su numerosi temi che investono l’attualità dei mercati mondiali tra cui le strategie bancarie in tempo di crisi, l’efficienza dei processi di allocazione del credito, la rischiosità dei credit default swap (CDS) e i mercati azionari europei. Sotto analisi anche il rapporto tra banca e impresa e la finanza aziendale, le innovazioni finanziarie e i mercati emergenti, le problematiche relative agli intermediari finanziari non bancari e l’evoluzione della regolamentazione in materia finanziaria. Tra gli appuntamenti di maggior interesse per l’attualità dei temi trattati la “Jack Revell session”, che si è svolta venerdì 2 dalle 10.30 alle 13 nell’aula T1 del Polo Zanotto. La sessione prende il nome da uno dei più rilevanti fondatori dell’associazione, il professor Revell dell’Università di Bangor (Wales) che è mancato alcuni anni fa. Quest’anno il tema della sessione ha riguardato l’impatto della macroeconomia sui sistemi finanziari. Sono intervenuti Giorgio Gobbi, capo del Servizio Stabilità Finanziaria della Banca d’Italia, Steven Ongena (Università di Zurigo), Gregory F. Udell (Indiana University, US) e Philip Molyneux (Bangor Business School), studiosi noti a livello internazionale che hanno apportato il loro contributo discutendo le principali problematiche che oggi affliggono il corretto funzionamento dei sistemi bancari e finanziari. Ha partecipato alla discussione, infine, anche Maurizio Faroni, direttore generale del Banco Popolare. Da quest’ultima sessione sono scaturite riflessioni rilevanti per le authority finanziarie e per i regolamentatori oltre che indicazioni operative per gli intermediari finanziari.
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05.09.2016