Il 15 e il 16 settembre prossimi l’Università di Verona ospiterà nella sede di Santa Marta il terzo incontro dei partner del Progetto AThEME, Advancing The European Multilingual Experience, finanziato dall’Unione Europea. Verona, assieme a Trento, è partner italiano di questo progetto quinquennale che studia che cosa significhi essere bi- o multilingue nel contesto europeo. Coordinati da Lisa Cheng docente dell’Università olandese di Leida, 17 partner di 8 Paesi europei stanno conducendo indagini sul multilinguismo da un punto di vista cognitivo, linguistico e sociologico al fine di raggiungere risultati con ricadute in ambito politico, educativo e accademico.
All’Università di Verona lavorano due gruppi operativi di AThEME diretti dai docenti Denis Delfitto e Alessandra Tomaselli; il primo si concentra sul rapporto tra bi-, multilinguismo e disturbi del linguaggio (in particolare, la dislessia) al fine anche di sviluppare nuovi strumenti educativi e correttivi per chi soffra di particolari patologie legate al linguaggio; il secondo indaga le cosiddette lingue regionali, cioè i “dialetti” e le lingue minoritarie parlate nell’area veneto-trentina e altoatesina e studia – in generale – se il contatto tra una lingua standard (come l’italiano o il tedesco) e una “di dimensioni ridotte” comporti un mutamento linguistico potenzialmente diverso da quello di una lingua che evolve senza situazioni di contatto.
12/09/2016