Il 20 settembre è stata approvata alla Camera la proposta di legge sul cyber-bullismo finalizzata a tutelare le vittime del bullismo on-line. Spesso, le vittime di questi fenomeni sono gli adolescenti, che diventano oggetto di critiche, prese in giro o peggio intimidazioni e ricatti. Si è parlato di questo delicato tema giovedì 22 settembre, alle 21, nella sala convegni del Palazzo della Gran Guardia nell'incontro “Bullo a chi? Bullismo online e offline: perché, dove, come e quando”. Durante l'appuntamento, inserito nel programma di Kidsuniversity Verona, sono itervenuti Stefano Quaglia, dirigente dell’Ufficio per l’Ambito Territoriale VII – Verona, Giuliana Guadagnini, responsabile del Punto Ascolto USP Verona e Giuseppe Burgio, ricercatore di Pedagogia all’università Kore di Enna. Ha introdotto l’evento Tiziana Cavallo, responsabile della comunicazione dell'università di Verona.
L’incontro si è aperto con l’intervento di Stefano Quaglia, che ha sottolineato il ruolo fondamentale della scuola per educare l’individuo all’utilizzo delle nuove tecnologie, per evitarne un uso distorto e nocivo che potrebbe portare a fenomeni di cyber-bullismo. "L’utilizzo dello smartphone per interagire – ha spiegato Quaglia – porta a una de-responsabilizzazione e a una de-personalizzazione dell'individuo, che crede di essere “protetto” da uno schermo non dando il giusto peso a ciò che scrive o alle immagini che condivide. Il ruolo del sistema scuola è molto complicato perchè non è ancora in grado di fornire la corretta educazione all’utilizzo dei nuovi sistemi di comunicazione". L’incontro è proseguito con un video, realizzato da ragazzi delle scuole superiori. A seguire è intervenuta Giuliana Guadagnini, che ha spiegato le diverse tipologie di bullismo online, come per esempio il grooming. "Il grooming – ha spiegato – conesiste nell’adescamento online tramite social network, dove un “cyber predatore” instaura un rapporto confidenziale con la giovane vittima per poi sfruttarla a fini sessuali nella vita reale". L’incontro si è concluso con le parole di Giuseppe Brugio, che ha evidenziato come la piaga di bullismo e cyber-bullismo sia legata in misura maggiore nel genere maschile. "È necessario – ha affermato Brugio – educare alla maschilità. I bambini e gli adolescenti non devono avere come esempio di affermazione nella società l’uomo virile che ottiene sempre ciò che vuole, anche attraverso l’uso della forza."
23.09.2016