Valorizzare i prodotti italiani derivanti dall’oliva attraverso tecniche analitiche innovative. È questo l’obiettivo di Violin, il progetto finanziato con un milione di euro dalla Fondazione in rete per la ricerca agroalimentare (Ager). Tra le realtà scientifiche coinvolte anche l’università di Verona con Massimo Delledonne ordinario di Genetica del dipartimento di Biotecnologie. Il progetto potrà avvalersi della competenza scientifica e della strumentazione d’avanguardia del settore analitico-alimentare e si prevede abbia una ricaduta significativa nel settore agroalimentare oltre ad un impatto positivo sulle realtà territoriali; la coltivazione dell’olivo e la produzione dell’olio sono infatti due attività simbolo dell’agroalimentare italiano che trovano nel bacino del Mediterraneo la maggiore area di concentrazione mondiale.
“La storia, la cultura e l’economia del nostro territorio – spiega Delledonne – ci hanno insegnato l’importanza dell’educare il consumatore a riconoscere e valorizzare i prodotti di alta e altissima qualità. La cultura del vino ne è un ottimo esempio, dato che il consumatore oggi pone molta attenzione alle caratteristiche organolettiche di questo prodotto quando ne guarda il prezzo. Questo non accade ancora con l’olio d’oliva, tutt’oggi considerato più una materia prima che una prelibatezza da scegliere con cura, così come facciamo col vino. Il progetto Violin è stato fortemente voluto per cercare di cambiare questo scenario e valorizzare, fra gli altri, l’olio del Garda. Numerosi oli veronesi messi a disposizione dal Consorzio di tutela olio extravergine di oliva Garda Dop saranno, infatti, oggetto di studio per caratterizzarne la tipicità, la qualità e permetterne l’autenticazione mediante metodologie biochimiche e genetiche, oltre a divulgarne le proprietà.
Ager è un progetto che crea per la prima volta, a livello nazionale, una rete di Fondazioni di origine bancaria che selezionano, sostengono e promuovono progetti di ricerca innovativi di altissima specializzazione nei comparti cerealicolo, ortofrutticolo, vitivinicolo e zootecnico. Un comitato di venti esperti internazionali ha selezionato, secondo criteri di peer review, i tre progetti vincitori (finanziati con 2,5 milioni di euro) tra le trentotto proposte progettuali candidate nel settore olivo e olio. Tali progetti sono mirati al conseguimento di risultati in grado di incidere a breve termine sulla quantità, sulla qualità e sulla valorizzazione dell’olio extra vergine di oliva italiano, a partire dalla produzione della materia prima. Tra questi progetti si inserisce Violin mirato alla valorizzazione dell’olio extra vergine di oliva, mediante analisi mirate alla sua qualificazione e diversificazione, anche nell’ottica di supportare idonee strategie di comunicazione e di informazione. Tra gli obiettivi la costruzione di una banca dati in cui il profilo compositivo di ciascun campione sarà archiviato e correlato alle specifiche proprietà e alla provenienza, la messa a punto di sistemi per monitorare e/o preservare la qualità dell’olio durante la conservazione, anche in riferimento al packaging, la gestione e valorizzazione dei sottoprodotti della trasformazione.
Oltre a Verona, del partenariato scientifico del progetto Violin fanno parte l’università di Messina, in qualità di capofila, l’università di Roma La Sapienza, l’Alma Mater Studiorum-università di Bologna, l’università di Torino, la Fondazione Edmund Mach, l’università della Tuscia, l’università di Genova, l’università Campus Bio-Medico di Roma, l’università di Bari Aldo Moro e l’università del Sannio.
sm
07.10.2016