Sono passati dieci anni dalla nascita dell’asilo nido “Baby ateneo”, un servizio indispensabile e sempre più richiesto per chiunque lavori e studi all’università di Verona. Per festeggiare questo importante traguardo il Cug, Comitato unico di garanzia di ateneo, in collaborazione con il dipartimento di Scienze umane, ha organizzato il convegno “Infanzia, servizi e professionalità educative. Nuove prospettive”, che si è svolto al polo Zanotto il 16 e 17 dicembre.
L’iniziativa si è aperta con i saluti del rettore Nicola Sartor e della presidentessa del Cug Marina Garbellotti. A seguire, nelle due sessioni del convegno, sono intervenuti docenti universitari, psicologi e persone che a vario titolo operano nel settore dell’educazione.
Il progetto del Baby ateneo è stato pensato e realizzato per garantire un valido aiuto e sostegno ai genitori spesso in forti difficoltà nel conciliare vita lavorativa e familiare. Il nido, progetto d’avanguardia per il mondo universitario italiano, muove i primi passi grazie al Comitato delle pari opportunità negli anni ‘90, periodo in cui in Italia i servizi educativi dedicati alla prima infanzia erano in espansione. L’idea si concretizza però nel gennaio del 2006 quando si trovano finalmente degli spazi idonei. La parrocchia di San Paolo in via dell’Artigliere 1 mette, infatti, a disposizione dei locali e il nido inizia la sua avventura. Una nuova realtà per l’ateneo scaligero che può ospitare un massimo di 21 bambini fino al loro terzo anno di età. I posti sono riservati in primis ai figli di coloro che lavorano o studiano all’università, ma da qualche anno il servizio ha aperto le porte anche ai residenti.
Sono disponibili in podcast le interviste realizzate da FuoriAulaNetwork.
19.12.2016