Nel 2017 l’università di Verona riceverà tre borse Marie Curie finanziate dalla Commissione europea per sostenere la carriera dei ricercatori più promettenti. Si tratta dei progetti CuMiN del dipartimento di Informatica con la ricercatrice Annalisa Massaccesi, Gems del dipartimento di Biotecnologie con la ricercatrice Zofia Iskierko e Netdis del dipartimento Culture e Civiltà con la ricercatrice Alessandra Celati. Nel 2016 anche il dipartimento di Scienze giuridiche aveva ricevuta una borsa Marie Curie attribuita a Gilad Ben-nun.
“Sono felicissimo che tre brillanti ricercatori abbiano scelto il nostro ateneo per fare ricerca. – ha affermato Mario Pezzotti, delegato del rettore alla Ricerca – È anche un riconoscimento da parte della Commissione Europea dell'università di Verona come luogo ideale per crescere nuovi talenti. Trovo inoltre che sia un segnale significativo che gli ambiti di ricerca premiati siano diversi tra loro e soprattutto che siano tre giovani ricercatrici a essere state selezionate per questa importante opportunità. Speriamo che ciò possa essere di buon auspicio per tutti i docenti che vorranno partecipare al prossimo bando Marie Curie, sia come ricercatori in mobilità, sia come supervisor per i ricercatori in ingresso.”
Alessandra Celati, che ha vinto con il progetto Netdis, è esperta di storia religiosa del Cinquecento italiano. Ha conseguito il dottorato in Storia all'università di Pisa con la tesi "Medici ed eresie nel Cinquecento italiano". Nell'ambito della fellowship Marie Curie global indagherà e ricostruirà, tramite strumenti di digital humanities e ricerca d'archivio, i network di relazioni, religiose e scientifiche, esistenti tra i medici eterodossi italiani. Supervisore del progetto Federico Barbierato, docente di Storia moderna del dipartimento Culture e Civiltà.
Zofia Iskierko, si occupa di progettazione e sviluppo di sensori chimici basati su polimeri a stampo molecolare, MIP, con particolare competenza nel rilevamento di composti nocivi per la salute. Si è laureata in chimica in Polonia, all'Accademia militare di tecnologia di Varsavia e all’Istituto Marie Curie-Sklodowska a Lublino. Attualmente svolge la sua ricerca all'Istituto di Chimica Fisica della Polish Academy of Science di Varsavia. Nel corso del progetto Marie Curie si occuperà dello sviluppo di un chemosensore portatile per la rilevazione di glutine in alimenti, basato su unità di riconoscimento polimeriche, a stampo molecolare e di unità di trasduzione field-effect transistor. L’obiettivo finale sarà la messa a punto del prototipo di chemosensore. A Verona lavorerà nel Laboratorio di Stampo Molecolare del dipartimento di Biotecnologie, con la supervisione di Alessandra Maria Bossi, docente di Chimica analitica.
Annalisa Massaccesi, esperta di Teoria geometrica della misura e Pde, ha studiato a Pisa conseguendo il perfezionamento in Matematica alla Scuola Normale superiore. Ha lavorato come postdoc all'università degli studi di Milano e all'università di Zurigo. Con il suo progetto di ricerca CuMiN, Currents and Minimizing Networks, utilizzerà le correnti e altri strumenti di Teoria geometrica della misura per modellizzare oggetti singolari che non possono essere rappresentati per mezzo di sottovarietà classiche. Il progetto sarà realizzato con la supervisione scientifica di Giandomenico Orlandi, docente di Analisi matematica del dipartimento di Informatica.
15.02.2017