Due progetti di ricerca condotti all’università di Verona, nel dipartimento di Biotecnologie e in quello di Neuroscienze, biomedicina e movimento, sono stati premiati con l’assegnazione di una borsa di studio della Fondazione Umberto Veronesi.
Il primo progetto, guidato da Francesca Munari, ricercatrice del dipartimento di Biotecnologie diretto da Paola Dominici, con la supervisione di Mariapina D’onofrio, è dedicato allo studio del morbo di Alzheimer e dei meccanismi molecolari alla base delle patologie neurodegenerative. La cura per il mordo di Alzheimer non esiste ancora e conoscere gli eventi molecolari che portano alla degenerazione neuronale è di fondamentale importanza per giungere a nuove strategie terapeutiche. In particolare, la ricerca si propone di capire l’effetto della poliubiquitinazione sulla struttura e sul meccanismo di aggregazione della proteina Tau, e di identificare eventuali cambiamenti conformazionali che impediscano la rimozione della proteina alterata. Lo scopo è individuare strategie farmacologiche capaci di ristabilire livelli fisiologici di proteina Tau e a rimuoverne gli aggregati tossici.
Il secondo progetto è condotto da Ilaria Dando, ricercatrice del dipartimento di Neuroscienze, biomedicina e movimento diretto da Andrea Sbarbati, con la supervisione scientifica di Marta Palmieri, che si è concentrata sulla proteina PGC-1alpha e il metabolismo delle cellule staminali tumorali di pancreas (CSC). Questa ricerca permetterà di caratterizzare il metabolismo di CSC ottenute da cellule di adenocarcinoma pancreatico in coltura, attraverso lo studio della proteina peroxisome proliferator-activated receptor γ coactivator-1α (PGC-1α), uno dei maggiori regolatori della biogenesi mitocondriale, nota per favorire un metabolismo ossidativo della cellula. Lo scopo è sfruttare le specifiche alterazioni metaboliche delle CSC presenti nei pazienti affetti da adenocarcinoma pancreatico per identificare nuovi bersagli metabolici utili allo sviluppo di una terapia personalizzata ed efficace per il tumore.
La Fondazione Umberto Veronesi nasce nel 2003 con lo scopo di promuovere la ricerca scientifica di eccellenza e progetti di prevenzione, educazione alla salute e divulgazione della scienza. Fin dalla sua fondazione, finanzia giovani ricercatori attivi nei settori più avanzati dell’oncologia, cardiologia, neuroscienze e nutrigenomica. Il numero dei borsisti è andato crescendo nel corso degli anni e oggi sono oltre mille i giovani scienziati che, in Italia e all’estero, sono stati finanziati. I ricercatori delle borse 2017 sono 185.
19.05.2017