All’inizio dell’anno accademico la principale preoccupazione per gli studenti fuori sede è senza dubbio la ricerca dell’alloggio. Mentre i veronesi e i pendolari possono continuare a fare affidamento sulla casa dei genitori, chi viene da lontano si deve cimentare nella ricerca di un posto letto per affrontare il periodo delle lezioni lontano dalla città d’origine.
Come cercano casa gli studenti fuori sede a Verona? Abbiamo parlato con Giulia, matricola di Lingue e culture per il turismo e il commercio internazionale. Viene da Alessandria, punta a una stanza singola e il primo passo per lei è stato cercare su internet. «Il fatto è che non ti fanno entrare per vedere la casa», afferma Giulia un po’ delusa, «ti dicono di guardare le foto dell’annuncio». Nel suo caso è stato un lavoro di squadra, in famiglia. I genitori l’hanno accompagnata a Verona e, mentre Giulia si cimentava nel test d’ammissione, sono andati a incontrare due diversi padroni di casa. Poco soddisfatti, eccoli tutti e tre a cercare migliore fortuna sulle vecchie bacheche con annunci cartacei e numeri di telefono da strappare.
Stessa ricerca anche per Francesca, Debora e Elisa, tre matricole trentine di Scienze dell’educazione e Scienze della formazione nelle organizzazioni, che cercano casa anche per una quarta amica. «I contatti con i proprietari sono veloci, ci sono tanti annunci e si trovano tante stanze singole e doppie, noi però siamo in quattro e vorremmo un appartamento dove stare tutte insieme», afferma convinta Elisa. «Abbiamo già fissato due appuntamenti, ma stiamo dando un’occhiata alle bacheche per vedere se troviamo qualche altra possibilità». Per loro le ricerche sono state su più fronti: gruppi Facebook, siti di annunci, ma anche agenzie «che hanno prezzi un po’ troppo alti», rileva Francesca. Il costo della stanza è infatti un criterio fondamentale nella ricerca. L’esborso potrebbe essere più contenuto rivolgendosi agli enti che si occupano della sistemazione abitativa degli studenti: «Non ci abbiamo nemmeno provato perché fino a pochi giorni fa non avevamo la certezza di essere ammesse al corso. Magari ci ripenseremo per l’anno prossimo, quando saremo sicure di continuare il percorso».
Gli studenti non sono però abbandonati a loro stessi nella ricerca dell’alloggio. Esu, l’azienda regionale per il diritto allo studio, fra i vari servizi che offre agli studenti, si occupa di quello abitativo. «Esu Verona mette a disposizione degli studenti 423 posti alloggio, che vengono suddivisi in base a diverse fasce di richieste», afferma Francesca Zivelonghi, commissario straordinario dell’ente, nell’intervista rilasciata a UnivrMagazine. «In prima istanza ci occupiamo di accontentare gli studenti che rispondono ai requisiti previsti dalla normativa nazionale e regionale e ai quali vengono assegnati posti letto tramite un vero e proprio concorso. Terminata questa prima graduatoria ci impegniamo a cercare soluzioni abitative anche agli altri ragazzi che pur non avendo i requisiti si sono rivolti a noi per trovare un posto. Siamo riusciti a soddisfare tutte le richieste degli studenti in possesso dei requisiti di reddito e merito per la borsa di studio». I posti rimanenti sono invece a disposizione degli studenti che non rientrano nelle categorie precedenti. «La nostra scelta, in accordo con la Regione Veneto, è stata quella di tentare di dare una risposta positiva a quanti più ragazzi possibili che si trovino in questa situazione poiché, nonostante non sussista un loro diritto al posto letto, la volontà di ESU è di essere dalla parte di tutti giovani che cercano supporto per intraprendere o proseguire il loro percorso di studi».
Molti studenti si rivolgono anche a Isu, International students union, che si occupa di dare assistenza nella ricerca degli alloggi agli studenti che arrivano dall’estero per frequentare corsi universitari a Verona. Isu apre le porte del proprio ufficio in via Campofiore a tutti gli studenti, offrendo supporto gratuito nella contrattazione con i padroni di casa: «Continuiamo a mantenere il servizio per tutti gli iscritti Univr», afferma Igor Fracaro di Isu. «Secondo una nuova normativa, i contratti agevolati per studenti non sono più legati a un’autocertificazione, ma devono essere vagliati da un’associazione di categoria, con un conseguente esborso per il servizio. Per questo abbiamo stretto un accordo con Confedilizia: il costo dell’iscrizione all’organizzazione viene assorbito da Isu, mentre quello della certificazione rimane a carico dei locatori. Isu si occupa di gestire questi passaggi, mentre per lo studente rimane tutto gratuito». Isu gestisce i contatti per più di 100 posti letto, oltre a quelli riservati agli studenti internazionali, ma offre anche consulenza legale a chi non rientra in queste categorie. «Notiamo un aumento generalizzato dell’uso di internet in questo settore. Tutti siamo abituati a prenotare l’albergo online e funziona così anche per l’appartamento. L’80% dei posti letto viene prenotato e pagato in anticipo via internet. Stiamo lavorando a un portale online da aprire al pubblico: in questo modo c’è la potenzialità di aprirci a tutto il mercato immobiliare offrendo la garanzia del nostro controllo».
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