Si chiuderà il 6 ottobre la quarta campagna di scavi archeologici a Gazzo Veronese, condotta da un’équipe del dipartimento di Culture e civiltà diretta da Patrizia Basso, docente di Archeologia classica. Iniziati l’11 settembre scorso, i lavori sono stati svolti nell’ambito del progetto GaVe, con la collaborazione di Gianni De Zuccato della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Vicenza e Rovigo e dell’università La Sapienza di Roma.
Il lavori sul campo sono stati avviati nel 2014 con l’obiettivo di definire tracciato, caratteristiche tecniche e inquadramento cronologico dell’importante strada romana nota come via Claudia Augusta, che collegava Ostiglia con Verona e da qui l’Oltralpe attraverso la valle dell’Adige. L’area di Gazzo Veronese è una zona che sembra avere avuto una ricorrente importanza per l’occupazione umana grazie anche alla sua costituzione morfologica con un impatto sedimentario delle alluvioni ridotto, che pare aver garantito una continuità di insediamento, come attestato dagli affioramenti di reperti dal Neolitico all’Età moderna.
Nel corso degli scavi svolti durante la quarta campagna, sono state rinvenute una trentina di tombe di diverse tipologie che, unitamente alle tombe precedentemente scoperte nel 2015-2016, vanno a costituire un’area funeraria di circa sessanta tombe. L’alto numero di reperti rinvenuti e il loro allineamento fa presupporre che tra il I sec. a.C e il I d.C nel territorio di Gazzo Veronese fosse presente un vicus, un antico quartiere cittadino.
Spetterà alle prossime campagne archeologiche proseguire e confermare queste scoperte.