Il contatto linguistico si verifica in ogni fase della storia delle civiltà umane, nel mondo moderno come quello antico e il suo studio fornisce informazioni generali di grande importanza per comprendere in che modo determinate culture interagiscono, o hanno interagito, tra loro. Mentre per il mondo contemporaneo i casi di contatto si studiano osservando i parlanti in aree bilingui e multilingui, nel caso dell’antica Anatolia, zona corrispondente all’attuale Turchia, ciò che rimane dell’interferenza tra lingue è nascosto nell’argilla delle tavolette e nella pietra delle steli. Eppure, l’Anatolia fu uno dei più grandi e importanti crocevia di lingue, popoli e civiltà: scoprirne il profilo linguistico, storico e geografico con strumenti e metodi moderni è la sfida di PALaC, Pre-Classical Anatolian Languages in Contact, progetto ideato da Federico Giusfredi, docente del dipartimento di Culture e civiltà dell’ateneo scaligero.
Il progetto di ricerca PALaC ha ottenuto un finanziamento di oltre 1 milione e 200mila euro da parte della Commissione europea, all’interno del programma comunitario Horizon 2020 e avrà durata quinquennale.
Maggiori informazioni sul sito del dipartimento di Culture e civiltà.