In questi giorni si tiene a Chicago il meeting annuale dell’American association for cancer research, il più importante congresso mondiale per la ricerca sul cancro dove più di 20.000 ricercatori da oltre 80 Paesi del mondo presentano i risultati delle loro ricerche. Quest’anno tra le centinaia di studi selezionati per una prestigiosa presentazione orale, solo due sono stati presentati da giovani ricercatori italiani, e uno di questi da due ricercatrici dell’Unità di ricerca di oncologia molecolare e clinica dell’apparato digerente dell’ateneo scaligero: Raffaela Santoro e Geny Piro.
Lo studio delle ricercatrici del gruppo guidato da Davide Melisi ha identificato un nuovo meccanismo molecolare responsabile per la particolare aggressività e resistenza alla chemioterapia del cancro del pancreas. Il lavoro di Santoro e Piro ha, infatti, dimostrato per la prima volta come MEKK3 – un “imbuto molecolare” che integra una moltitudine di segnali di crescita – possa indurre l’attivazione di YAP e TAZ – due cofattori trascrizionali a livello del nucleare – responsabili per la crescita e metastatizzazione di questa malattia, aprendo nuove prospettive per lo sviluppo di terapie che possano agire su questa via di segnale.
Inoltre Geny Piro e un altro membro dell’equipe scaligera, Carmine Carbone, si sono aggiudicati il prestigioso Scholar-in-training award, un premio congiunto dall’Aacr dalla Società Italiana di Cancerologia per i migliori studi presentati da giovani ricercatori italiani per le loro ricerche sul rapporto tra obesità e cancro pancreatico.