Il premio Nobel per l’Economia è stato attribuito agli economisti americani William Nordhaus e a Paul Romer. Li accomuna lo studio del tema della crescita sostenibile, anche se da due punti di vista piuttosto diversi. Nordhaus ha studiato modelli economici integrati con variabili ambientali per capire come l’attività economica possa danneggiare l’ambiente attraverso, per esempio, le emissioni di gas serra e il conseguente cambiamento della temperatura. Quantificando l’entità economica del danno ambientale, Nordhaus ha studiato il tema del livello ottimale di emissioni e delle politiche economiche necessarie per raggiungere tale livello.
Romer ha studiato come la crescita economica possa essere sostenuta attraverso l’innovazione tecnologica che nasce dalla produzione di nuove idee. Nei suoi studi ha evidenziato il ruolo della politica economica nella produzione di idee, attraverso il supporto alle attività di ricerca e sviluppo, la tutela dei brevetti e della concorrenza. Il suo lavoro più famoso, pubblicato nel 1990, è stato fondamentale per lo sviluppo del filone di ricerca sulla cosiddetta “crescita endogena”. Basti pensare che nessun altro lavoro successivo nella teoria della crescita ha mai avuto un numero così alto di citazioni. Inoltre, se fino al suo articolo erano state scritte solamente poche decine di lavori sull’argomento, cinque anni dopo, quando io iniziavo il mio PhD sul tema della dinamica demografica e crescita economica, era tutto un fiorire di saggi che contenevano le parole magiche “endogenous growth” nel titolo, compreso il mio primo articolo.
La principale lezione di entrambi è che una buona crescita economica è possibile e può essere raggiunta attraverso serie politiche economiche che stimolino l’innovazione e la ricerca e si avvalgano di un approccio scientifico nello studio della relazione fra crescita economica e difesa dell’ambiente. L’esatto contrario di chi invece ipotizza una improbabile decrescita felice (felice per chi?) o di chi si aspetta che la crescita arrivi da sola o per decreto.
Giam Pietro Cipriani
Direttore del dipartimento di Scienze economiche