“Diorama per Ferdinando Valletti” è il titolo dell’evento a cura di Eadem Produzioni che rientra nel calendario di appuntamenti dedicati alla memoria organizzati dall’università dal 31 gennaio al 6 febbraio. L’iniziativa vuole ricordare a 360° la figura di Valletti, calciatore dell’Hellas Verona e poi del Milan, membro delle “Brigate Garibaldi” milanesi arrestato a Milano nel marzo 1944 per gli scioperi all’Alfa Romeo ed internato dalle SS tedesche prima a Mauthausen e poi a Gusen II.
Martedì 5 febbraio, alle 21, nell’aula T3 del polo Zanotto, gli spettatori assisteranno alla proiezione del docufilm “Deportato I 57633, voglia di non morire, 2010”, di Mauro Vittorio Quattrina. Sul palco si susseguiranno gli interventi di Sabrina Modenini, attrice veronese, Gian Paolo Romagnani, docente di Storia moderna dell’università di Verona, e Mauro Vittorio Quattrina, regista del docufilm. Tratto dall’omonimo libro “Deportato I57633” di Manuela Valletti, il documentario è incentrato sulla storia di Ferdinando Valletti, che grazie alla passione per il calcio venne scelto come riserva nella squadra di calcio delle SS, riuscendo così a salvarsi.
“La storia – spiega il regista – viene narrata in prima persona, come se fosse Valletti stesso a raccontarla ed è liberamente tratta dall’omonimo libro «Deportato I57633» di Manuela Valletti. Preparare il docufilm liberamente mi ha permesso di ampliare il racconto anche con insert estratti da altri libri e da altre esperienze di deportazione, ma che hanno sempre un collegamento concreto con l’esperienza di Valletti. È stata mia cura, quindi, cercare di emozionare il più possibile lo spettatore e, sempre nel rispetto della verità storica oggi conosciuta, anche addentrandomi, a volte, nella difficile arte della retorica senza scadere nel già sentito, nel banale. Riuscire a raccontare la Shoah e l’Olocausto a una vasta platea di tutte le età è stata la sfida più difficile”.
L’evento è a ingresso libero fino a esaurimento posti.