Coinvolgere, accompagnare e sostenere le giovani donne che si affacciano a professioni in ambito scientifico-tecnologico-ingegneristico-matematico, le cosiddette discipline STEM, promuovendone la crescita scientifica e professionale e sostenendole nel percorso non solo di formazione ma anche di realizzazione professionale in Italia.
Questo il tema della conferenza che si è tenuta mercoledì 20 marzo, nella sala Verde del dipartimento di Informatica, dal titolo “La rivoluzione digitale: cavalcarla per un domani da protagoniste”, nell’ambito del ciclo di incontri “Donne in network nella sfida digitale“. L’iniziativa è inserita nel programma della manifestazione “Ottomarzo. Femminile, plurale” promossa dall’assessorato Pari opportunità del Comune di Verona.
Catherine Blanchard, co-ideatrice e co-referente di “Donne in network”, ha illustrato gli obiettivi del progetto: “Permettere a donne di tutte le età di incontrarsi per creare nuove collaborazioni sia per le studentesse che per le imprenditrici”. Durante l’evento si è discusso delle possibilità che le donne hanno nel mondo scientifico. Gloria Menegaz, docente del dipartimento di Informatica e referente di “Donne in network”, ha spiegato che “il contesto è ancora prerogativa più maschile che femminile, ma le donne possono trovare uno spazio. Bisogna fare rete”. “Il punto di vista femminile – ha ricordato Margherita Zorzi, docente del dipartimento di Informatica – può portare nuove sfumature. Il problema è l’accesso al mondo digitale e delle nuove tecnologie. La donna parte svantaggiata per una questione culturale, non di competenze o di capacità”.
A portare testimonianza del ruolo femminile nell’impresa anche Isabella Chiodi, vicepresidente Ibm Unione Europea: “Possiamo portare l’esperienza di chi ha avuto a che fare con la crescita di competenze. Contiamo di fornire degli esempi concreti e raccomandazioni alle generazioni più giovani”. Sul rapporto fra università e imprese, Chiodi ha spiegato che “si può fare molto di più. Deve esserci una collaborazione per produrre le competenze necessarie”. Mary Wieder, presidente e fondatrice di Verona Professional Women Networking, ha ripercorso la nascita del progetto: “È nato da donne che hanno preso la guida e messo in evidenza il tema della rivoluzione digitale”.