Si è parlato di “regionalismo differenziato” nella mattinata del 28 marzo al dipartimento di Scienze giuridiche. Docenti ed esperti hanno affrontato il tema sulle prospettive italiane e comparate in aula Cipolla, dove una platea di studenti e studentesse hanno potuto assistere agli interventi di Franco Gallo, presidente emerito della Corte costituzionale e presidente dell’Istituto dell’Enciclopedia italiana Treccani, di Ilaria Carlotto, docente di Istituzioni di diritto pubblico d’ateneo, di Giampietro Ferri e di Francesco Palermo, coordinatori scientifici del progetto di eccellenza condotto dal team di ricerca di Scienze giuridiche “Processi decisionali e fonti del diritto”. Tra i relatori anche Antonio D’Atena, docente dell’università di Roma Tor Vergata, e Claudio Martinelli, docente dell’università di Milano Bicocca.
“Il nostro Paese – ha spiegato Giampietro Ferri – è costituito da due tipologie di regione: quelle a statuto speciale e quelle a statuto ordinario, che sono caratterizzate da uniformità di trattamento, competenze e poteri. L’attuazione di un regionalismo differenziato porterebbe a una distinzione tra le regioni a statuto ordinario: un esempio è dato dai referendum dell’ottobre 2017 in Veneto e Lombardia, territori che si erano espressi a favore di una maggiore autonomia regionale”.