Utilizzare il codice a barre del Dna per identificare fino a due milioni di nuove specie: a rendere possibile il progetto coordinato dall’università canadese di Guelph è anche un dispositivo portatile ideato da Massimo Delledonne, docente di Genetica di ateneo. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Science.
La nuova tecnologia permetterà di scoprire in poche ore se si è di fronte ad una nuova specie, perché il codice a barre contenuto nel Dna è univoco. “I biologi evoluzionisti andavano in giro per il mondo, cercavano nuove specie, le studiavano al microscopio per diverse ore, se non per intere giornate, e a volte scoprivano che quell’organismo era già noto” ha spiegato Delledonne.
La ricerca, da 180 milioni di dollari, coinvolge 30 partner internazionali e mira a scoprire due milioni di nuove specie: ad oggi ne sono state classificate 1,8 milioni, ma si stima che in natura ce ne siano tra gli 8 e i 20 milioni.
Delledonne guida il gruppo di Genomica funzionale dell’università veronese che ha messo a punto un laboratorio di sequenziamento del DNA portatile, che sta in una sola valigia ed è in grado di funzionare anche in situazioni ambientali critiche. Il gruppo di Genomica funzionale ha avuto la possibilità di effettuare alcuni studi sul campo tra la Tanzania, il Congo e il Borneo. E proprio nella foresta del Borneo ha scoperto una nuova specie di coleottero d’acqua che ha preso il nome di “Grouvellinus leonardodicaprioi” in omaggio all’attore Leonardo DiCaprio, da tempo molto attivo nella difesa dell’ambiente.
DOI: 10.1126/science.364.6444.920