Si è tenuto il 17 giugno al “Computer science park” di Ca’ Vignal, il “PhD Day” della Scuola di dottorato di Scienze naturali ed ingegneristiche. Settantotto dottorandi, italiani e stranieri, hanno presentato la propria attività di ricerca a colleghi, docenti e ai componenti della commissione scientifica, formata da docenti di diversi atenei.
“Anche quest’anno – ha ricordato Gloria Menegaz, direttrice della Scuola di dottorato – consegniamo il Best poster award, un premio di 250 euro, attribuito dalla commissione in base alla qualità della ricerca e alle capacità espositive dei dottorandi. Come si buon ben immaginare, è tanta l’emozione tra i ragazzi”.
“Nei miei tre anni di dottorato – ha detto Greta Baggio, della scuola di Scienze naturali e ingegneristiche in Biotecnologie – ho sviluppato il mio progetto di ricerca basato sulla caratterizzazione di nano particelle bioprodotte”. Il dottorando Mathieu Repellin, della scuola di Nanoscienze e tecnologie avanzate, è arrivato a Verona da ottobre dalla Francia per la sua partecipazione al progetto Invite (finanziato dal programma dell’Unione europea Horizon 2020 con Grant Agreement no. 754345), indetto dall’ateneo a inizio anno con l’obiettivo di attrarre giovani ricercatori di talento da tutto il mondo. Mathieu ha cercato un nuovo modo per sviluppare nanoparticelle che potessero supportare moderne soluzioni terapeutiche.
I tre vincitori del Best poster award 2019 sono: Riccardo Sartea, del corso di dottorato in Informatica, che ha portato avanti il progetto “A multi-agent approach to behavior analysis for cyber-security”; Palacio Gutierrez di Covadonga, Spagna, dottorando in Nanoscienze e tecnologie avanzate, ha invece fatto “Simultaneous analysis of potassium and ammonium ions in the vitreous humour by capillary electrophoresis and their integrated use to infer the post mortem interval (Pmi)”; la dottoranda in Biotecnologie Eleonora Binatti ha, infine, proposto “Formulation of Wpi particles: a potential way to reduce adverse effects induced by radiation therapy”.