Migliorare la diagnosi delle polmoniti acquisite in comunità attraverso l’uso appropriato degli antibiotici. Questo l’obiettivo della ricerca “The value of diagnostics to combat antimicrobial resistance by optimising antibiotic use, Value -Dx”, coordinata dall’università di Anversa e che coinvolge l’ateneo di Verona insieme ad altri 25 enti di ricerca e università e internazionali.
Il progetto, di durata quadriennale, è finanziato dalla Commissione europea e dall’European federation of pharmaceutical industries associations con oltre 10 milioni di euro. Coordinatrice del team scaligero è Evelina Tacconelli, direttrice della sezione di Malattie infettive del dipartimento di Diagnostica e sanità pubblica, diretto da Albino Poli. Il gruppo dei ricercatori veronesi ha a propria disposizione un finanziamento di 433.587,50 euro.
Value-Dx nasce con per migliorare il percorso diagnostico della polmonite in Pronto Soccorso, dal medico di famiglia e nelle strutture sanitarie di lungo degenza attraverso la definizione di fattori individuali, economici e normativi che condizionano l’utilizzo della diagnostica per le polmoniti acute al di fuori dell’ospedale.
Gli scienziati scaligeri analizzeranno le evidenze scientifiche già disponibili attraverso una revisione sistematica della letteratura scientifica. I risultati della ricerca di base saranno poi integrati con quelli ricavati da uno studio clinico che utilizza nuove tecniche diagnostiche rapide. “In questo modo – ha spiegato Tacconelli – potremo raggiungere il nostro obiettivo: coordinare lo sviluppo di nuovi protocolli clinici diagnostici, utilizzando i dati scientifici degli studi con metodica avanzata di machine learning. La declinazione del progetto, in prospettiva futura – aggiunge – consiste nell’adozione diffusa e sistematica di strategie cliniche diagnostiche efficaci, innovative e vantaggiose in termini di beneficio per il paziente con conseguente riduzione costi per la sanità pubblica”.