È stata presentata giovedì 1 agosto, nella biblioteca Vanzetti di palazzo Giuliari, la venticinquesima edizione del Film festival della Lessinia, in programma a Bosco Chiesanuova, in provincia di Verona, dal 23 agosto al primo settembre. A presentare la rassegna cinematografica internazionale dedicata alla montagna sono stati Marta Ugolini, delegata del rettore alla Comunicazione dell’ateneo scaligero, e Alessandro Anderloni, direttore artistico del Film festival della Lessinia, insieme a Claudio Melotti, sindaco di Bosco Chiesanuova, Vito Massalongo, presidente del Curatorium Cimbricum, e Maria Grazia Bregoli, direttrice della Casa circondariale di Verona.
L’università veronese partecipa anche quest’anno al Film festival con il ciclo di incontri “Parole alte”, in cui verranno trattate storie di alberi e silenzio, del bosco com’era una volta. Dell’umanità bisognosa di cibo parla, invece, Annalisa Polverari, docente di Patologie vegetali del dipartimento di Biotecnologie dell’ateneo scaligero, con testi tratti da “Pane e pace” di Antonio Pascale e “Nutrire il pianeta?” di Emanuela Bozzini. Massimo Natale, docente di Letteratura italiana del dipartimento di Culture e civiltà, e Pier Alberto Porceddu Cilione, del dipartimento di Scienze umane, raccontano poi di due poeti diversi, ma uniti da un analogo desiderio di colloquio con la natura tra Hölderlin e Leopardi.
“Da diversi anni – ha affermato Ugolini – l’ateneo partecipa e collabora con Lessinia film festival. Il tema di questo anno in particolare ci vede coinvolti come docenti e ricercatori”.
“È un cinema che ci spalanca gli occhi e ci costringe a fare i conti con il pianeta di cui siamo ospiti – ha detto Anderloni – L’equilibrio perduto tra il genere umano e la natura è un tema che torna in molti dei film, e la montagna si rivela il laboratorio dove si può sperimentare una convivenza possibile, che sia da esempio. Il Festival l’aveva intuito in tempi non sospetti quando, nel 1995, nacque dedicato esclusivamente alla vita sulle terre alte. Oggi, nell’anniversario del quarto di secolo, guarda ai prossimi venticinque anni, quando il genere umano si giocherà la sua sopravvivenza sul Pianeta. Abbiamo dieci giorni per farci un’idea. Posso assicurare che si uscirà dal Film Festival della Lessinia cambiati”.