Lo scorso 11 settembre, Flavio Ribichini, direttore dell’unità operativa di Cardiologia dell’Azienda ospedaliera e direttore della Scuola di specializzazione in Malattie dell’apparato cardiovascolare dell’ateneo di Verona ha guidato un intervento sostitutivo della valvola aortica, su un uomo di 81 anni, attraverso una tecnica mai sperimentata prima in Italia. L’uomo è stato dimesso dopo 48 ore, in completa salute.
La procedura si chiama ‘Basilica’ ed è stata inventata negli Stati Uniti l’anno scorso. In Europa è ancora semi-sconosciuta: l’unico ospedale ad averla già praticata si trova a Lipsia, in Germania, ma i casi trattati sono ancora pochi. L’intervento è similare a una tradizionale Tavi per il trattamento delle malattie della valvola aortica che consiste nell’impianto di una protesi praticando un piccolo foro nell’arteria femorale, all’altezza dell’inguine, e agendo attraverso un catetere, il tutto in anestesia locale. A cambiare, rispetto all’operazione tradizionale, è il metodo di sostituzione della protesi: anziché premerla contro le pareti dell’aorta, le vengono lacerati i lembi con una guida collegata all’elettrobisturi, prima di posizionare la nuova valvola.
“Il successo della nostra attività”, ha commentato Ribichini, “è testimoniato dalla continua crescita della nostra casistica composta da pazienti di tutto il Veneto e da altre regioni che si recano a Verona per farsi curare. Questo è il risultato di un’enorme esperienza fondata nel lavoro di gruppo, nell’alta qualificazione dei professionisti integranti l’Heart Team, nel confronto continuo con i centri europei di più alto livello con i quali collaboriamo, e uno stretto registro di controllo di qualità condiviso anche con la Regione Veneto, che rappresenta un’eccellenza in Italia per quanto riguarda efficienza, organizzazione, oltre che qualità e accessibilità delle cure”.