“Energie di gruppo” è il titolo del progetto di ricerca promosso dal dipartimento di Scienze umane dell’università di Verona in collaborazione con TiLT/Territori in libera transizione, laboratorio interdisciplinare sulle nuove pratiche di cittadinanza del dipartimento di Scienze umane dell’ateneo, e con l’associazione Adiconsum di Verona. La ricerca vuole investigare il livello di soddisfazione e il profilo sociodemografico dei membri del gruppo di acquisto luce e gas considerato e trovare soluzioni future ottimali per i consumatori dal punto di vista economico, ambientale e sostenibile.
Obiettivo dell’incontro presentato da Antonia De Vita, responsabile scientifica della ricerca e docente di Pedagogia sociale in ateneo, che si è tenuto giovedì 30 gennaio al polo Zanotto, è stato divulgare i risultati del progetto e creare interesse e discussione sulle esperienze collettive veronesi e di altre province italiane sul tema della produzione dell’energia. I ricercatori hanno iniziato sottoponendo un’indagine online tra agosto e ottobre 2019 a due differenti campioni: da un lato gli iscritti al gruppo luce e gas e dall’altro i soci Adiconsum. Tra gli iscritti al campione in esame è emersa in modo particolare la tendenza a fare parte di tale gruppo di acquisto per la maggior tutela che viene offerta da Adiconsum, ma anche per la ricerca dell’associazione di una maggior trasparenza, la maggior fiducia riposta in un fornitore locale e solo come motivo secondario la possibilità di risparmiare sulla tariffa. Inoltre, gli intervistati si sono dichiarati disponibili a essere coinvolti in ulteriori azioni legate alla produzione, al consumo e alla distribuzione di energia ed è risultata evidente la propensione e l’interesse verso le tematiche ambientali.
L’indagine “Energie di gruppo” ha anche una parte di ricerca più qualitativa nella quale sono state mappate alcune esperienze di energia verde nel nostro Paese per investigare i percorsi, le motivazioni, la governance e il ruolo dei consumatori coinvolti rispetto alla transizione energetica. I risultati ottenuti hanno mostrato che gli incentivi statali introdotti circa una decina di anni fa hanno effettivamente favorito la nascita di esperienze partecipative di consumo e produzione di energia, anche in collaborazione con le istituzioni locali, e che la cessazione degli stessi non ha disincentivato lo sviluppo e la prosecuzione delle azioni già iniziate.
“Abbiamo coordinato la ricerca con l’intento di mettere in luce quali sono le azioni innovative di comunità solari che si occupano di produrre, consumare e commercializzare energia solare green. Le innovazioni tecnologiche di produzione di energia pulita vanno accompagnate da processi legati alla partecipazione dei cittadini. La transizione verso nuovi modelli di sostenibilità infatti si fa unendo le forze”, ha precisato De Vita. “Quando le istituzioni prendono iniziative che coinvolgono i cittadini, questi si rendono molto capaci di contribuire alle soluzioni. Non si tratta solo di risparmiare sulla bolletta, ma di creare una sensibilità, una cultura e un attivismo che permette concretamente di rendere le nostre vite e città più sostenibili”.
“Nel prossimo futuro la nostra sfida sarà sviluppare progetti e proposte per i cittadini che desiderano fare della sostenibilità un loro stile di vita che va dal benessere all’alimentazione, dall’energia rinnovabile all’efficienza energetica fino alla mobilità elettrica, dando le opportune informazioni e consigli per effettuare le scelte migliori anche alla luce delle esperienze già esistenti”, ha concluso Davide Cecchinato, presidente di Adiconsum Verona.