L’informatica è donna. Fu infatti una donna, la matematica Ada Lovelace, nel Diciannovesimo secolo, a scrivere il primo programma informatico della storia. Per sfatare il mito secondo il quale le materie scientifiche dovrebbero essere appannaggio del genere maschile e invogliare le ragazze a scegliere il corso di laurea in Informatica, l’ateneo ha promosso il progetto Nerd, acronimo per “Non è roba da donne?”, organizzato dal dipartimento di Informatica dell’ateneo, diretto da Roberto Giacobazzi, in collaborazione con Value Transformation Services e IBM, e rivolto alle studentesse delle scuole superiori di Verona e provincia con la passione per l’informatica. Il primo incontro si è tenuto venerdì 31 gennaio, nella sala Verde del dipartimento.
Con tale iniziativa l’ateneo vuole stimolare le ragazze che nutrono questi interessi a intraprendere percorsi di studio accademico in ambito informatico, per aprire il mondo scientifico e tecnologico anche all’universo femminile dimostrando come non sia una questione di genere ma di passione.
Il progetto consisterà in una serie di lezioni informative e pratiche che si terranno nelle aule e nei laboratori del dipartimento di Informatica, Cà Vignal, strada le Grazie, 15.
Alle studentesse che presenteranno i migliori progetti, che consisteranno nella creazione e lo sviluppo di sistemi di chatbot, verrà data la possibilità di partecipare ad un mini-stage di tre giorni nella sede di Value Transformation Services.
Cominciata nel 2013, l’iniziativa si è ampliata nel tempo fino a coinvolgere quest’anno undici Università su tutto il territorio nazionale. Oltre 10.000 le ragazze che ad oggi vi hanno preso parte, con un incremento di circa il 15% delle iscrizioni a corsi di laurea con indirizzo scientifico da parte delle studentesse, con alcuni picchi fino al 35% nelle università che già da alcuni anni sono parte del progetto.