L’emergenza legata alla diffusione del Covid-19 ha costretto a ripensare molti aspetti della vita universitaria, come l’erogazione delle lezioni, le sessioni di esame e di laurea, che si sono svolte tutte regolarmente, grazie all’impegno e ai mezzi informatici messi in campo dall’ateneo scaligero, ma a distanza. La vera vita universitaria però è fatta anche di confronto, discussione e incontri, dunque di presenza.
Per questo, ora che la situazione sanitaria, con le dovute precauzioni come l’utilizzo dei dispositivi di protezione e il distanziamento, consente una ripresa della normalità, l’ateneo è pronto a ripopolarsi e dal 29 giugno le lauree magistrali, incluse quelle a ciclo unico, secondo la decisione dei rispettivi collegi didattici dei corsi di studio, sono tornate ad essere in presenza.
“L’indicazione governativa è che si possano organizzare le lauree in presenza sin da luglio”, spiega il Magnifico Rettore Pier Francesco Nocini, “ovviamente col necessario distanziamento e con la presenza di pochi familiari. Sarà comunque un passo verso il ritorno alla normalità, con la ripresa dello scambio di conoscenze e di pensiero fatta di persona, non dallo schermo di un computer, che è parte fondante dell’esperienza universitaria”.
Alcuni dei laureandi della sessione estiva potranno quindi tornare a discutere la tesi e a vivere l’esperienza della proclamazione di persona. I primi sono stati gli studenti di Medicina e chirurgia, proclamati dottori e anche, per la prima volta, già abilitati alla professione.
“L’ateneo in questi mesi non si è mai fermato”, precisa Corrado Barbui, presidente del collegio didattico di Medicina e chirurgia, “ma era giusto tornare in presenza, almeno per il momento della laurea, appena le condizioni lo hanno permesso e sempre in sicurezza. Studentesse e studenti hanno capito il momento emergenziale e la didattica è andata avanti online, ma certamente essere proclamati in presenza è un’altra cosa”.
Negli scorsi mesi sono state comunque assicurate tutte le sessioni di laurea, con quasi 2000 studentesse e studenti che sono stati proclamati “dottori” in via telematica nelle diverse aree scientifico-disciplinari. Tesi triennali, magistrali e di specializzazione discusse da remoto, virtuali nelle modalità di svolgimento ma non nella trepidazione e nell’importanza del traguardo raggiunto. Un segnale positivo per l’ateneo, che non si è fermato davanti all’emergenza Coronavirus ma ha aperto le finestre al sapere, proseguendo nelle attività didattiche grazie alla tecnologia a distanza.