La lotta alla solitudine fa centro. Verona ha vinto il bando europeo ‘Urban innovative actions’, per la categoria ‘cambiamento demografico’. E si aggiudica 4 milioni di euro per il miglioramento della qualità della vita in Terza circoscrizione, il territorio più popoloso e rappresentativo della città.
È il progetto scaligero ‘S.T.E.P.S. – Shared Time Enhances People Solidarity’ una delle 11 migliori proposte selezionate e finanziate dalla Commissione Europea nell’ambito del quinto programma UIA, nato per incoraggiare esperimenti creativi, innovativi e durevoli in città con almeno 50 mila abitanti. Oltre 200 i progetti arrivati da tutta Europa, sbaragliati da quello del team scaligero, con capofila il Comune, di cui fa parte l’università di Verona.
Il progetto è stato presentato lunedì 13 luglio, in Comune, dal sindaco Federico Sboarina e dall’assessore ai Fondi Ue Francesca Toffali. Per l’ateneo era presente il professor Federico Schena. Oltre all’università sono partner l’Ater, le cooperative sociali Aribandus, Cauto, Energie sociali, Mag, il consorzio Sol.Co., l’associazione Fablab., Economics Living Lab (spin-off dell’ateneo di Verona), l’Istituto assistenza anziani, l’Aspic, l’associazione Lac e l’associazione Corte dei miracoli.
Il progetto triennale porterà avanti tre rami di azione: misurazione del grado di solitudine dei residenti, creazione di nuovi luoghi di socializzazione e lavoro, riqualificazione di immobili pubblici e privati che saranno messi a disposizione della comunità.
Si partirà con un’indagine che non ha eguali in Europa. L’ateneo si occuperà di misurere la solitudine di un campione di residenti della Terza Circoscrizione, attraverso la creazione di un indice che prenderà in considerazione la situazione economica, psico-fisica, socio-relazionale dei soggetti coinvolti.
Verranno riqualificati alcuni immobili pubblici che saranno funzionali al progetto. Prima su tutti l’ex Casa colonica del Saval, in via Marin Faliero. comprata dal Comune a fine anni ’70 per un utilizzo sociale ma di cui si è concluso l’iter solo a dicembre 2017. La Casa sarà a diposizione della comunità, come alcuni spazi nei palazzi Ater di via Zancle ad uso dei condomini e del quartiere.
Nel contempo saranno sviluppati nuovi patti di sussidiarietà. Verrà sostenuto e incoraggiato l’attivismo di associazioni e cittadini, per la creazione di nuovi luoghi di incontro, incubatori di imprenditorialità, centri di riuso, formazione e informazione, spazi di vita condominiale per favorire rapporti di buon vicinato, così come di orientamento al lavoro. Cinque bandi pubblici sosterranno il recupero di spazi privati inutilizzati che saranno poi messi a disposizione del progetto a canoni di locazione agevolati; e la promozione di iniziative socio-culturali soprattutto per gli anziani, come teatro, musica e arte. Si finanzierà poi la formazione e la conoscenza digitale dei cittadini, così come la nascita di micro-iniziative imprenditoriali a sostegno delle famiglie e delle “solitudini” generate dai carichi familiari. Ultimo bando riguarderà la promozione dell’economia circolare su comportamenti, stili di vita ed abitudini in grado di dare risposte a situazioni di basso reddito o povertà.