Quante cose può fare un ateneo in un periodo di crisi, per di più attraversato da una pandemia mortale, per contribuire a uscire dalle difficoltà presenti e creare le premesse per un miglioramento complessivo della vita dei cittadini? Il dipartimento di Scienze economiche ha ritenuto che il problema centrale fosse quello della divulgazione delle informazioni, in particolare economiche. Nel senso di sviluppare questa cultura va la realizzazione di una serie di videoconferenze dal 15 ottobre al 17 dicembre dal titolo generale “L’economia veneta nell’epoca del Coronavirus. Una pandemia che viene da lontano?”, dedicate a tutti agli studenti e alla cittadinanza.
Le videoconferenze hanno inizio giovedì 15 ottobre, alle 17.30 con Giovanni Federico e Maurizio Battista, coordinati da Sergio Noto, che cercheranno di delineare un quadro dell’andamento dell’economia e della politica italiana e veronese negli ultimi 30-40 anni, a dimostrazione che purtroppo molto si poteva fare già in passato per limitare le conseguenze della pandemia che oggi tutti soffriamo.
“Per sconfiggere il Covid certo serviranno ottime ricerche in campo epidemiologico, biologico e medico – spiega Sergio Noto docente del dipartimento e promotore dell’iniziativa – ma, come spesso accade, serve soprattutto che la cultura dei cittadini, le informazioni in loro possesso, consentano a ognuno di operare scelte razionali in grado effettivamente di contribuire a un miglioramento delle condizioni generali, a stare meglio”.
Per raggiungere questo obiettivo gli organizzatori si sono proposti, in primo luogo di fare piazza pulita da alcune informazioni, distorte o interessate. La principale, almeno tra quelle che in senso lato sono riconducibili all’economia, la separazione tra i problemi specifici generati dal Covid-19 e i problemi preesistenti, strutturali, che la pandemia ha semplicemente aggravato ma non creato. “Se un bar o un ristorante chiudono ad esempio – aggiunge Noto- se le strutture sanitarie non rispondono efficacemente, se le istituzioni, le banche non reagiscono in maniera collaborativa e costruttiva rispetto ai problemi della crisi; se i luoghi d’arte o di spettacolo non aprono: non è detto che sia colpa solo del Covid -19. Anzi purtroppo il più delle volte la colpa è nostra, essa viene da lontano, viene da una serie di problemi che sono venuti solo a galla con il Covid. E che per risolvere dovremmo conoscere e distinguere, tra ordinari e straordinari”.
Gli incontri proseguiranno fino alla settimana di Natale: si parlerà di banche, sanità, dati statistici, economia agroalimentare, ambiente e quasi tutti i numerosi temi che sono di vitale importanza per il nostro futuro. Per dare una mano a Verona, al paese, a tutti noi per trovare, attraverso maggiori conoscenze razionali la strada più adatta per riprendere condizioni di vita meno turbolente.
La partecipazione è libera previa iscrizione online. Per maggiori informazioni consultare il sito con il programma dettagliato.