È stato un confronto su temi estremamente attuali tra professionisti di diverse aree, quello che si è tenuto in occasione di “Pillole di UniVerò: lo stato dell’arte”, evento promosso dall’ateneo scaligero in collaborazione con Esu Verona e con il sostegno di Unicredit.
L’appuntamento, trasmesso in streaming dagli studi di Telearena, ha posto il focus sul mondo delle professioni all’epoca del Covid-19. Il live sulla pagina Facebook de L’Arena ha raggiunto 19.593 persone, generato 5.365 views e 74 interazioni. Dalla pagina del sito il live è stato visualizzato da 2.445 persone
“Nuove figure professionali stanno emergendo. Sono convinto che quest’anno di pandemia sia stato un incredibile acceleratore di fenomeni: ci sono molti temi legati al mondo del lavoro su cui riflettere, si possono trovare spazi importanti anche per i giovani”, ha raccontato Tommaso dalla Massara, direttore scientifico del festival. Prima ospite del pomeriggio è stata Luisella Altare, regional manager Nord Est di UniCredit: “I nuovi strumenti portano con sé nuove competenze. Ci sono opportunità sulle professioni, ma è importante lavorare sulle competenze delle figure già esistenti”, ha spiegato.
Diego Begalli, delegato del rettore al Trasferimento della conoscenza e rapporti con il territorio, ha raccontato l’impegno dell’ateneo di Verona: “Le nostre iniziative sono improntate su percorsi non tradizionali basati sull’acquisizione di soft skills, sono orientati a una formazione flessibile che ben si adatti al mercato del lavoro. Gestiamo oltre 200 tirocini extra-curricolari, disponiamo di un database nel quale pubblichiamo oltre 500 offerte di lavoro annue, mentre sono più di 200 gli studenti partecipanti per ciclo ai percorsi improntati sulle soft skills. A questo si aggiungono poi i recruiting day per l’organizzazione dei quali abbiamo recentemente realizzato una piattaforma online in partnership con la Camera di commercio di Verona ”. Paolo Roffia, docente di Economia aziendale a Verona, è intervenuto sulle competenze richieste agli studenti nel mondo del lavoro: “I giovani devono partire dalle proprie skills, andando poi a specializzarsi nelle varie nuove professioni che possono dare grandi soddisfazioni”.
I rappresentanti delle varie categorie hanno poi presentato le loro professioni. Alberto Mion, presidente dell’Ordine dottori commercialisti ed esperti contabili di Verona, ha spiegato: “Consiglierei ai giovani di fare esperienza negli studi, anche prima di terminare l’università, per mettere a frutto le conoscenze”. Dello stesso avviso Barbara Bissoli, presidente dell’Ordine degli avvocati di Verona: “Il tirocinio professionale permette di avere solide basi. Ai giovani dico: abbiamo bisogno di voi, dei vostri occhi sognanti e della vostra poesia”.
Massimo Dal Lago, partner PwC Italia, ha presentato la professione del revisore legale: “Ci vuole grande determinazione, voglia di imparare, senso critico, spirito di indipendenza e attitudine a lavorare in gruppo”. Antonio Zucchetti, senior director – Group Internal Audit di Campari, ha spiegato che l’internal auditor “è una sorta di vigilante che controlla che tutte le procedure vengano rispettate: una professione cambiata moltissimo, grazie soprattutto alla digitalizzazione”.
Secondo Claudio Avesani, presidente della Camera penale veronese, “i primi anni della professione di penalista possono essere difficili, c’è molto da imparare, serve una determinazione paziente che solo la passione può dare”. Per Nicola Marino, presidente del Consiglio notarile di Verona, “un giovane abbraccia la carriera notarile se ha passione per il diritto e intenzione di affrontare una carriera professionale in proprio”. A chiudere l’incontro è stato Lorenzo Sartori, presidente del consiglio provinciale di Verona dell’Ordine dei Consulenti del lavoro: “Si tratta di una professione versatile, dinamica. È un lavoro complesso, ma la passione aiuta moltissimo un giovane”.