Sabato 10 luglio, al Polo Universitario Santa Marta, il concerto itinerante ad ingresso gratuito del pianista Alexander Romanovsky. Lo speciale tour ‘Piano B’, ideato dal musicista per portare la musica classica in oltre 40 piazze italiane, arriva anche Verona, con la proposta di un evento unico e suggestivo offerto alla città.
Partirà il 1° luglio per concludersi il 15 agosto, il viaggio del Maestro per percorrere l’Italia dal nord al sud, suonando ogni giorno in un posto diverso, grazie ad un palco mobile speciale costruito su rimorchio, che permette di far arrivare un vero e proprio concerto in posti mai prima pensati per la musica. Un viaggio musicale in cui Romanovsky realizzerà un totale di 42 concerti.
Nella tappa veronese, in programma sabato 10 luglio, alle ore 21.15 al Polo Universitario di Santa Marta, con ingresso da via Cantarane 24, il pianista si esibirà con musiche di Frédéric Chopin e Sergej Rachmaninov.
In apertura di concerto saranno eseguiti da Romanovsky, in prima nazionale, alcuni ‘Preludi da viaggio’ appositamente realizzati per il progetto ‘Piano B’dal compositore Nicola Campogrande. La durata del concerto è di circa un’ora.
Il concerto è ad ingresso gratuito, con 180 posti disponibili. Per partecipare è necessario registrarsi al link https://www.eventbrite.it/e/biglietti-piano-b-concerto-del-pianista-alexander-romanovsky-161213001427.
La lista completa delle tappe è consultabile sul sito www.piano-b.eu.
I concerti del tour Piano B non necessitano di particolari preparativi sul posto, poiché godono di vantaggi unici: l’allestimento del palco mobile è inferiore a 45 minuti e l’occupazione del suolo pubblico è minima, soltanto 12 mq.
L’appuntamento scaligero è sostenuto dal Comune ed è organizzato grazie alla collaborazione con Accademia Filarmonica di Verona ed Università di Verona.
L’evento è stato presentato questa mattina dall’assessore alla Cultura Francesca Briani insieme a Michele Magnabosco dell’Accademia Filarmonica di Verona e Nicola Pasqualicchio dell’Università di Verona. In collegamento sono intervenuti il maestro Alexander Romanovsky e per l’Università Olivia Guaraldo, delegata del rettore al Public engagement.
Piano B. È un invito a non arrendersi. È una scommessa ed un esperimento sociale, perché solo attuandolo potremo essere testimoni dell’impatto che la musica classica può avere oggi sulle persone di ogni genere ed età. Essendo il suo pubblico limitato negli spostamenti, sarà Romanovsky a raggiungerlo, per suonare in vari contesti sociali e luoghi che rappresentano la diversità e la ricchezza dell’Italia: viaggiando in auto con il pianoforte al suo seguito si esibirà nelle piazze di città e paesi, nei quartieri di periferia, negli ospedali e nelle comunità di accoglienza.
Il tour, partito da Cernobbio il 1° luglio, passerà per il Vittoriale degli Italiani, le Cinque Terre, la comunità di San Patrignano, il quartiere Forcella di Napoli, alcuni ospedali fra i quali il Poliambulanza di Brescia. Una data è stata organizzata anche in occasione della decima edizione delle Officine Culturali ad Atessa.
“La cultura, nelle sue diverse forme artistiche – sottolinea l’assessore alla Cultura Francesca Briani – torna a riempire tanti luoghi speciali della città e, in questo caso, Veronetta, al Polo Universitario Santa Marta, che il prossimo 10 luglio si animerà della straordinaria musica del pianista Romanovsky. Uno speciale appuntamento frutto della collaborazione fra Comune, Università e Accademia Filarmonica, nel segno di un sistema Verona che punta sempre di più l’attenzione su tutti gli aspetti culturali che la città scaligera può offrire. Il progetto del pianista Romanovsky, che lo vede esibirsi su un palco mobile nelle principali città italiane, è un vero e proprio inno alla vita, alla voglia di non arrendersi e, soprattutto, al desiderio di tornare a suonare fra la gente e per la gente”.
“Ideale anticipo della ripresa del Settembre dell’Accademia, che quest’anno festeggia il trentesimo anno di programmazione – dichiara il presidente dell’Accademia Filarmonica di Verona Luigi Tuppini – il recital “Piano B” del raffinato pianista Alexander Romanovsky non è solo motivo per rinsaldare ancora una volta la consolidata partnership dell’Accademia Filarmonica con il Comune e l’Università, ma anche, con la sua inusuale formula di spettacolo itinerante, occasione per la nostra plurisecolare istituzione di diffondere la cultura musicale nella nostra amata Verona”.
“L’Ateneo – afferma Nicola Pasqualicchio, docente di Storia del teatro nell’ateneo scaligero e promotore dell’iniziativa – è particolarmente lieto di ospitare il concerto del pianista Alexander Romanovksy nello spazio all’aperto del Polo Santa Marta, un evento che consente di rinnovare la già collaudata intesa con l’Assessorato alla Cultura e con un’istituzione prestigiosa come l’Accademia Filarmonica.
“Questo evento – prosegue Olivia Guaraldo, delegata del Rettore al Public engagement – rappresenta l’occasione migliore per inaugurare un progetto che l’Ateneo ha particolarmente a cuore: far diventare il Polo di Santa Marta il polo culturale della città, proponendo negli spazi recuperati dell’ex provianda asburgica eventi e appuntamenti culturali aperti ai cittadini veronesi. Grazie alla piattaforma transdisciplinare “Contemporanea” – nata nel 2019 in occasione dell’esposizione delle opere di arte contemporanea della collezione AGIVerona a Santa Marta – l’ateneo, infatti, intende diventare un punto di riferimento per la vita culturale della città e sempre più presente sul territorio, in particolare quello di Veronetta che intende contribuire a valorizzare”.
“L’idea di Piano B – racconta Romanovsky – nasce da una domanda: cosa posso fare di prezioso, di vero, di bello, qui e adesso, nelle condizioni attuali? La pandemia e il lockdown hanno risvolti incerti, ma nel frattempo la vita va avanti ed ogni giorno vissuto semplicemente aspettando tempi migliori colora la nostra vita di grigio.
Ammiro le persone che hanno trovato modo di agire positivamente a prescindere da fattori esterni, in guerra, nei campi di concentramento, superando i propri limiti e preconcetti, trovando possibilità inedite nelle avversità. Ho pensato che vorrei imparare a farlo anch’io nella misura in cui mi è dato. Per questo ho cercato una modalità che mi permettesse di arrivare con i concerti dal vivo alle realtà sociali più diverse, per suonare di fronte alle persone che hanno sofferto o semplicemente sono state scosse fortemente in questo anno di privazioni”.
Alexander Romanovsky. In questo ultimo anno il musicista, ospite di molti palchi tra i più prestigiosi al mondo, non si è accontentato di aspettare, stando ad osservare le difficoltà dovute all’emergenza sanitaria, e ha deciso di agire.
Romanovsky nasce in Ucraina, nell’URSS, nel 1984, terra densa di storia e di ricche tradizioni culturali. A cinque anni, per caso, comincia a suonare il pianoforte che presto diventa centrale nella sua vita e lo porta a trasferirsi in Italia all’età di tredici anni per seguire il suo maestro Leonid Margarius. A lui e all’Italia, Alexander deve molto, perché qui passa gli anni importanti della sua crescita artistica e comincia la sua ascesa internazionale con la vittoria al prestigioso Concorso Busoni a Bolzano nel 2001. Da 20 anni Alexander è ospite di molti palcoscenici tra i più prestigiosi al mondo, come il Concertgebouw di Amsterdam, La Scala a Milano, la Royal Albert Hall di Londra, Teatro Colón di Buenos Aires. La sua personalità poliedrica e comunicativa lo ha portato a estendere la propria attività artistica al lavoro con i pubblici nuovi, ridefinendo i confini della musica classica, affiancandola all’insegnamento al Royal College of Music di Londra ed il Conservatorio di Como.
Contributo a cura dell’ufficio stampa del Comune di Verona