In questa nuova puntata de “La ricerca continua” Massimo Venturelli, docente del dipartimento di Neuroscienze, biomedicina e movimento, presenta una ricerca sul ruolo chiave dell’attività fisica contro il deterioramento muscolare nei pazienti di Parkinson. Realizzato assieme a Camilla Martignon, in collaborazione con il gruppo della sezione di Neurologia guidato da Michele Tinazzi, il lavoro è stato pubblicato sulla rivista internazionale di fisiologia Acta Physiologica.
Lo studio ha esaminato, attraverso tecniche di neurofisiologia, la forza degli arti inferiori, confrontando le componenti centrali il sistema nervoso centrale, e periferiche che la influenzano. Sono stati coinvolti due gruppi: soggetti con Parkinson non sedentari e soggetti sani, come gruppo di controllo, sempre non sedentari; in generale, persone di una fascia d’età dai 54 ai 75 anni.
I risultati hanno evidenziato che i soggetti con Parkinson mantenevano gli stessi livelli di forza dei soggetti sani. Questo a dimostrazione che lo svolgimento costante, anche moderato, di attività fisica può migliorare le capacità contrattili delle fibre muscolari, apportando significativi benefici al profilo motorio dei pazienti con Parkinson.