“Le giovani e i giovani di oggi si sentono europei grazie ad una base culturale, storica e filosofica comune, che dopo anni di lotte, ha portato i popoli di questo continente ad avvicinarsi e creare un legame unico nel suo genere. In particolare, l’ultimo secolo ha condotto ad un Welfare State, che nonostante le sue imperfezioni, si caratterizza come un sistema inclusivo che collega tutti i suoi cittadini e le sue cittadine.” Con queste parole Romano Prodi, ex presidente della Commissione europea e del Consiglio italiano ha inaugurato il ciclo di conferenze “Eurhope: il futuro dell’Europa“, iniziato giovedì 25 novembre.
Eurhope è un’iniziativa organizzata da Sergio Noto, ricercatore del dipartimento di Scienze economiche, che si pone come obiettivo quello di far conoscere a studentesse e studenti dell’ateneo l’Europa e le sue dinamiche. Ospiti “in cattedra” 12 leader, che affrontando temi quali storia, finanza, difesa, ambiente, agricoltura e molto altro, renderanno più chiare alcune delle dinamiche che caratterizzano il nostro continente.
Nella prima conferenza, moderata dal direttore de L’Arena Maurizio Cattaneo, è emerso come la conservazione della pace sia stato un lavoro straordinario che ha permesso la grande crescita dell’ultimo secolo. “Per la prima volta nella storia dell’umanità, – afferma Romano Prodi – si sono susseguite 3 generazioni che non hanno vissuto la guerra. Nonostante la crisi economica e l’immigrazione abbiano creato sentimenti contrastanti nei confronti dell’Europa, poiché spesso ci si è sentiti abbandonati, la situazione pandemica ha nuovamente alzato il livello di gradimento. I cittadini e le cittadine europee hanno sentito di essere, per la prima volta dopo lungo tempo, uniti su unico fronte, per combattere il mostro del Covid-19″.
La rassegna proseguirà nelle prossime settimane. Per ulteriori informazioni consultare la locandina.
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