Lunedì 21 marzo, alle 16, nell’aula De Sandre dell’Ospedale di Borgo Roma, Carlo Patrono, docente di Farmacologia alla Scuola di Medicina dell’università Cattolica di Roma, ha tenuto la lectio magistralis “Cinquant’anni di ricerca sull’aspirina”. A Patrono è stato consegnato il Sigillo dell’ateneo per la qualità delle sue ricerche e per la collaborazione con l’ateneo scaligero nell’ambito della ricerca clinica e della didattica. Presenti i docenti dell’università di Verona Pietro Minuz, Roberto Leone, Cristiano Chiamulera, Gianluca Trifirò e Ugo Moretti che hanno organizzato il pomeriggio di studi.
Quest’anno vengono celebrati i 125 anni dalla prima sintesi industriale dell’acido acetilsalicilico Asa, “aspirina”, il capostipite della classe dei farmaci antinfiammatori non steroidei. Per oltre settant’anni è stato utilizzato come farmaco analgesico, antipiretico e antinfiammatorio senza che se ne conoscesse il meccanismo d’azione, scoperto e caratterizzato nei suoi più intimi dettagli molecolari negli anni 1971-75.
“Queste scoperte – ha spiegato Patrono nella sua lettura – hanno dato origine ad una seconda vita dell’Asa, caratterizzata da studi di Farmacologia clinica dell’attivazione e inibizione piastrinica, che hanno portato a ipotizzare che basse dosi di ASA potessero esercitare un effetto antitrombotico. I numerosi trial clinici indipendenti, realizzati con fondi pubblici negli ultimi decenni, hanno dimostrato che l’Asa a basse dosi è un farmaco salva vita nelle sindromi ischemiche acute, cardiache e cerebrali, ed è in grado di ridurre il rischio di infarto miocardico e ictus ischemico nel lungo termine, diventando il cardine della terapia antitrombotica in tutte le linee guida internazionali”.
Studi più recenti, ancora in corso, coordinati da Patrono hanno evidenziato l’efficacia dell’Asa a basso dosaggio anche nella prevenzione di alcune forme tumorali. In particolare, le sue ultime ricerche sono concentrate sullo studio dell’attivazione e dell’inibizione delle piastrine nel cancro colorettale.
Di lunga data il rapporto tra Patrono e l’università scaligera. Il farmacologo è stato membro del comitato scientifico della Scuola di dottorato in Scienze della Vita e della Salute, docente nell’ambito di master coordinati dalla Farmacologia di Verona, docente e direttore di corsi per giovani ricercatori dell’International School of Pharmacology “Giampaolo Velo”. Numerose sono state anche le collaborazioni nell’ambito della ricerca scientifica tra i docenti dell’università di Verona, Patrono e suoi collaboratori nel campo della trombosi e della terapia antipiastrinica con aspirina, soggetto della lettura in programma.
Carlo Patrono è membro eletto della Association of American Physicians, della European Society of Cardiology, del Royal College of Physicians, dell’Academia Europaea e dell’Accademia dei Lincei. Ha ricevuto il premio Alexander B. Gutman dalla Mount Sinai School of Medicine, il Distinguished Award in Neuroscienze della Louisiana State University, l’International Aspirin®️ Award 1998 della Bayer AG, il John Vane Award 2007 del William Harvey Research Institute dell’Università di Londra, l’Outstanding Achievement Award 2011 della Eicosanoid Research Foundation, il Grand Prix Scientifique de la Fondation Lefoulon-Delalande 2013 assegnato dall’Institut de France e il Lifetime Achievement Award 2013 della European Association for Clinical Pharmacology and Therapeutics. È Section Editor del Journal of the American College of Cardiology e Associate Editor dell’International Journal of Cardiology. È membro dei comitati consultivi scientifici della Dutch Heart Foundation, del William Harvey Research Institute e della International Aspirin Foundation. Ha pubblicato oltre 230 articoli di ricerca con circa 63.000 citazioni e un h-index di 104.