Continuano gli studi sul villaggio alpino di Piuro, in Val Bregaglia. Con l’aiuto di un team di ricercatrici e ricercatori dell’università di Verona, molti e importanti sono i reperti venuti alla luce nell’area del borgo appartenenti all’epoca tardo romana. Il progetto, coordinato da Fabio Saggioro, docente di Archeologia medioevale, ha recentemente condotto il team di archeologi a scoperte sorprendenti e utili a ricostruire il ruolo storico del Comune in provincia di Sondrio.
Piuro, conosciuta anche come la Pompei delle Alpi, era un ricco centro alpino noto alle cronache per la violenta frana che lo distrusse totalmente nel 1618. Il borgo, prima del catastrofico evento, aveva conosciuto un periodo di splendore commerciale, diventando un importante riferimento commerciale nel panorama europeo.
Gli studi archeologici del territorio della Val Bregaglia sono iniziati nel 2015, a seguito di un accordo tra Soprintendenza archeologica e università di Verona, nel quale è stato coinvolto anche il comune di Piuro. Le ricerche hanno avuto messo in luce il ruolo del borgo alpino, evidenziando la complessità delle dinamiche socio-insediative e ambientali del luogo e approfondendo la frana che lo rase al suolo, rappresentante un momento drammatico ma centrale nella storia e nell’evoluzione della valle.
Tra i più importanti risultati ottenuti dagli scavi va sottolineato il ritrovamento di sepolture e strutture murarie di enormi dimensioni, che indicano come, ad un certo punto, intorno all’VIII secolo d.C, il villaggio si fosse sviluppato su un’area funeraria, aprendo scenari nuovi sulla storia dell’area.
“L’orizzonte cronologico di questi ritrovamenti – ha spiegato Saggioro – sembra rimandare all’epoca tardo romana e apre scenari nuovi, che fanno pensare ad origini molto più complesse, legate a quella fase di instabilità tra la fine del mondo romano e l’inizio del medioevo”. Un’importante testimonianza dell’antico ruolo di Piuro è inoltre fornita da Palazzo Vertemate – l’unico integro dal 1618 – che testimonia la ricchezza del borgo precedente alla frana.
Di seguito, l’intervista completa a Fabio Saggioro.