Sostenibilità come motore per costruire e lasciare alle future generazioni un pianeta vivibile e società più eque e giuste. È questo il principale messaggio sviluppato dal convegno “Ripensare la sostenibilità attraverso l’antropologia applicata”, organizzato dalla Società italiana di antropologia applicata e tenutosi dal 14 al 17 dicembre a Verona. L’evento, giunto alla decima edizione, ha avuto il patrocinio del Comune di Verona, il sostegno del Dipartimento di Scienze umane e della Commissione per la Rete delle università per lo sviluppo sostenibile (Rus) dell’università di Verona ed è in collaborazione con diversi enti del territorio.
Durante le quattro giornate si sono tenuti dibattiti, conferenze, tavole rotonde e progetti che hanno coinvolto 335 partecipanti registrati (come coordinatori o relatori di panel; come coordinatori o partecipanti a workshop; persone che presentavano film, libri, progetti; come partecipanti a tavole rotonde), dei quali circa il 10% provenienti dall’estero.
Il presidente della Siaa, Marco Bassi, ha spiegato gli obiettivi e i metodi dell’associazione, ringraziando le istituzioni veronesi per l’ospitalità e la collaborazione. “La riflessione teorica si pone come ponte tra quello che facciamo e il mondo accademico, cercando di comprendere la società. Nessuno conosce realmente quali possano essere gli effetti del cambiamento in futuro. La nostra associazione mette in atto un metodo etnografico che mira a dar voce alle comunità marginate, sostenendo la diversità. È necessaria una comunicazione efficace con gli attori sociali. Questa è una questione etica”. Bassi ha poi portato l’esempio dei Parchi nazionali nel mondo. “Per la realizzazione dei Parchi nazionali si scelgono territori meglio conservati, andando ad intaccare il normale habitat naturale e impedendo l’accesso agli indigeni, senza rispettare gli spazi delle popolazioni autoctone. È importante che si pensi ad una progettualità che sostenga la diversità e guardi anche alle classi “deboli”. La Siaa ha pensato ad un approccio collaborativo che condivida obiettivi comuni con le istituzioni e che incentivi le persone ad adottare pratiche di consumo responsabile.”
Nella giornata di sabato 17 dicembre si è, inoltre, tenuta una serie di percorsi tematici nel quartiere di Veronetta con le associazioni del territorio. Nei giorni del convegno il chiostro di Santa Maria della Vittoria ha anche ospitato la mostra “RiCucire le distanze e i luoghi”.