Modelli di business per un agroalimentare sostenibile, innovazione sostenibile di processo e di prodotto, economia circolare e logistica. Sono questi i temi al centro dell’appuntamento che giovedì 23 marzo ha riunito scienziati e imprenditori, al Polo Santa Marta, in occasione della presentazione di “Inest, Interconnected Nord-Est Innovation Ecosystem”. Il progetto nasce per supportare il processo di innovazione digitale e sostenibile nei settori produttivi del territorio del Nord-Est ed è realizzato nell’ambito del Programma di ricerca in qualità di Ecosistema dell’innovazione del Pnrr.
Articolato su nove differenti Spoke operativi, lo “Spoke 7” di “Inest” è dedicato allo smart agrifood, con il coordinamento dell’ateneo cittadino, in collaborazione con le università di Padova, Udine, Venezia Ca’ Foscari e con la Fondazione Edumund Mach. Lo “Spoke 7” riguarda, nello specifico, diverse filiere agroalimentari del territorio del Nord-Est: uva e vino, olio d’oliva, prodotti lattiero-caseari, prodotti da forno, colture, alimenti e mangimi, pesca e acquacoltura, nelle diverse dimensioni della possibile innovazione digitale e sostenibile.
L’incontro è stato aperto dai saluti del Pro-rettore Roberto Giacobazzi e di Diego Begalli, docente di Economia ed estimo rurale all’università di Verona, ed è proseguito con la presentazione del quadro d’insieme del progetto “Inest”, con gli interventi di Franco Bonollo, presidente del Consiglio di amministrazione di “Inest” e docente dell’Università di Padova e del direttore generale Luca Fabbri. E’ stato poi presentato il programma dello “Spoke 7”, le cui tematiche spaziano dai modelli di business sostenibili, all’innovazione nel campo della logistica, al controllo dei processi produttivi attraverso sensori di rilevamento e sistemi robotici e di intelligenza artificiale, fino ad arrivare agli impieghi innovativi di micro-organismi, biorisorse e sottoprodotti per alimenti e mangimi fortificati e in ottica di economia circolare.
Ampio spazio è stato, inoltre, dedicato ai meccanismi di accesso e partecipazione ai bandi di finanziamento previsti nell’ambito del progetto “Inest”, che consentono ad aziende ed enti interessati di ottenere contributi economici a supporto di progetti di ricerca e sviluppo sui temi dell’agroalimentare, da realizzare al proprio interno. “Si tratta di un’opportunità interessante che avviene all’interno dei finanziamenti legati al “Next Generation EU – ha spiegato Maurizio Ugliano docente in Scienze e tecnologie alimentari all’università di Verona e coordinatore scientifico dello Spoke 7 – e in questo caso si tratta di un finanziamento importante, che è diviso su 9 spoke, che costituiscono l’ecosistema e quindi copre tutte le tematiche che abbiamo messo in campo nell’ecosistema per l’innovazione digitale e sostenibile. Nello specifico il nostro spoke si concentra sul supporto alla crescita sostenibile e digitale della filiera agroalimentare”.
Pietro Sartori, dell’azienda vinicola Sartori, tra i rappresentanti del mondo imprenditoriale che hanno partecipato all’evento, ha aggiunto che “c’è l’esigenza di fare sviluppo di prodotto e di tecnologie, soprattutto nell’ottica di fare rete per quelle aziende che non hanno la possibilità di farlo in autonomia. Attraverso il network con l’università possiamo trasferire quelle che sono nuove frontiere tecnologiche in ambito vitivinicolo per la Valpolicella a tutto il territorio per valorizzarlo al massimo.”