Si consolida lo stretto rapporto tra l’università di Verona e l’Ordine degli ingegneri di Verona che si è rafforzato, lo scorso gennaio, con la nascita del dipartimento di Ingegneria per la medicina dell’innovazione . L’ateneo veronese si prepara a dare vita, nei prossimi mesi, al centro per il trasferimento tecnologico che coordinerà le relazioni con le aziende. La sinergia tra queste due istituzioni è emersa nel focus di giovedì 18 maggio, seguito all’annuale assemblea dell’Ordine nella sede di via Santa Teresa.
“Da vent’anni abbiamo laboratori di robotica e progetti in chirurgia robotica, nella diagnostica medica, nella riabilitazione”, riferisce Paolo Fiorini docente del dipartimento di Ingegneria per la medicina di innovazione.“La laurea per ingegneri in sistemi medicali partita due anni fa ha riscosso grande successo. Pensavamo di avere 40 studenti iscritti, invece ne sono arrivati 250 il primo anno e 270 il secondo. Espandendo le lauree triennali in magistrali e addirittura una nuova laurea in medicina e chirurgia a indirizzo ingegneristico, prepareremo i medici esperti di tecnologie e gli ingegneri in parallelo, formando figure sempre più richieste”.
“Viviamo un legame biunivoco che punta sempre a migliore rendimento ed efficienza”, evidenzia il presidente dell’Ordine degli ingegneri di Verona, Matteo Limoni. “Aspettiamo i futuri iscritti provenienti dall’Università per diffondere la cultura ingegneristica in nuovi ambiti, tra cui l’informatica e l’automazione. D’altro canto i futuri iscritti potranno offrire spunti all’Università per aggiornare i piani di studio a seconda delle loro esigenze da professionisti nel mondo del lavoro”.
La parola chiave rimane sempre e comunque intelligenza, in particolare una intelligenza artificiale, che sempre più richiede la presenza di nuove figure di professionisti, con competenze ingegneristiche e informatiche rinnovate. Proprio accanto alla sede dell’Ordine degli Ingegneri di Verona si trovano sia il laboratorio ICE dell’ateneo, dove è allo studio una catena di produzione in miniatura altamente “intelligente”, che altre dimostrazioni lab come la fabbrica del vino. A breve nascerà un ulteriore laboratorio dedicato alla logistica.
“I numerosi corsi di studio, come la laurea in sistemi biomedicali per la persona e le future lauree magistrali in questo settore, stanno posizionando Verona nel mondo dei sistemi intelligenti”, ha aggiunto il docente del dipartimento di Ingegneria per la medicina di innovazione Franco Fummi. “Tutti i prodotti dell’ingegneria tendono e tenderanno sempre di più a diventare sistemi intelligenti, ossia a essere in grado di analizzare l’ambiente circostante, decidere un piano d’azione razionale e apprendere conoscenza nel corso del tempo. L’intelligenza garantisce quel più all’oggetto che permette di aggredire mercati innovativi e nuovi. L’accordo con l’Ordine degli Ingegneri consentirà agli iscritti di partecipare a corsi, realizzare insieme attività per il territorio e indirizzare la ricerca.”
I progetti veronesi in ambito industriale sono consolidati ormai da anni, ma oggi sta emergendo sempre di più l’interesse e l’investimento nell’ambito ambientale. David Bolzonella docente del dipartimento di Biotecnologie ha presentato le linee di ricerca legate a due delle tematiche fondamentali dell’ingegneria ambientale, ossia il trattamento dei reflui di qualsiasi origine, e la valorizzazione del rifiuto organico. “Sono tematiche di progettualità finanziate da Unione europea, Stato o Regione e sviluppate con competenze proprie, per garantire aiuto ad aziende e professionisti del settore”, dice, annunciando buone speranza per la trasformazione del termovalorizzatore di Ca’ del Bue in un impianto di digestione anaerobica del cosiddetto “umido”. “Quello che parte dalla ricerca diventa affiancamento, come per il sistema di depurazione della sponda bresciana del Garda, e, prima o poi, soluzione concreta”.
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