Presentato giovedì 22 giugno l’accordo di collaborazione tra l’università di Verona e la Società consortile agricola Terre di Fumane per favorire la ricerca nel settore vitienologico e in particolare per l’innovazione nelle tecniche di appassimento delle uve destinate alla produzione di Recioto e Amarone, con progetti intitolati alla memoria di Franco Allegrini e di Roberto Ferrarini.
Alla conferenza stampa, che si è tenuta a villa Lebrecht, sono intervenuti Diego Begalli, referente del Rettore per il Trasferimento della conoscenza e rapporti con il territorio, Maurizio Ugliano, presidente del collegio didattico di Scienze e tecnologie viticole ed enologiche, Davide Ugolini, amministratore unico di Terre di Fumane, e Giovanni Battista Tornielli, docente di Arboricoltura generale e coltivazioni arboree che ha recentemente pubblicato una ricerca sui temi dell’appassimento delle uve in collaborazione con Terre di Fumane, società agricola consortile che associa tredici aziende della Valpolicella che conserva e cura la fase di appassimento per i propri soci. L’accordo è stato poi formalizzato martedì 27 giugno, nella Sala Barbieri di Palazzo Giuliari con la firma da parte del Magnifico Rettore Pier Francesco Nocini e dell’amministratore unico di Terre di Fumane Davide Ugolini.
Grazie alla nuova sinergia studentesse e studenti, ricercatrici e ricercatori dell’Ateneo potranno usufruire di finanziamenti per progetti mirati e concordati con Terre di Fumane che avranno ricadute sul territorio e sulle sue imprese vitivinicole.
I progetti saranno intitolati alla memoria dell’imprenditore vitivinicolo Franco Allegrini, che è stato amministratore di Terre di Fumane dalla costituzione fino alla sua scomparsa nell’aprile 2022, e del prof. Roberto Ferrarini, scomparso nel 2014, già docente di Enologia all’Università di Verona, che sono stati i due fautori della nascita e del successo di Terre di Fumane, il primo con la sua visione e intraprendenza imprenditoriale e il secondo con la lungimiranza e acutezza dei suoi studi sull’appassimento avviati già negli anni Ottanta del secolo scorso. A lui è intitolata un’aula a Villa Lebrecht, sede del corso di Laurea in viticoltura ed Enologia dell’Università di Verona.
L’accordo arriva mentre è avviato il percorso di riconoscimento dell’appassimento delle uve della Valpolicella come Patrimonio immateriale dell’umanità dell’Unesco, che da oggi ha dunque un nuovo impulso.
Terre di Fumane, oltre a finanziare progetti, mette a disposizione dell’Ateneo spazi e le proprie strutture, tecnologicamente all’avanguardia e implementate in anni di ricerca, per poter sviluppare conoscenze e competenze nel settore vitivinicolo in generale e in quello dell’appassimento in particolare, oltre che creare nuove occasioni di formazione. L’obiettivo comune è, infatti, il potenziamento della ricerca nel settore per migliorare ulteriormente il servizio reso alle aziende agricole di una delle zone d’Italia, la Valpolicella, con più elevata vocazione alla produzione di vini di altissima qualità, come sono Recioto e Amarone.
L’accordo vuole mettere a sistema i risultati e le opportunità nate grazie a numerosi anni di collaborazioni tra docenti dell’Università e Terre di Fumane. Una collaborazione andata avanti per anni proprio nella figura di Roberto Ferrarini.
Terre di Fumane, nata nel 1996, ha un volume d’affari di circa 450 mila euro annui con un quantitativo di uve trattate mediamente pari a circa 17.000 quintali, con un potenziale in sviluppo di 20.000. È un fruttaio per l’appassimento delle uve fresche che utilizza e continua a sviluppare tecniche che, nel rispetto delle norme sanitarie, garantisce la corretta deidratazione degli acini.
La compagine sociale di Terre di Fumane è attualmente costituita dalle aziende vitivinicole: Allegrini, Brigaldara, Zanoni Lina, Arduini Angelina, Roccolo del Lago del gruppo Campagnola, Cottini Flavio, Righetti Maria Teresa, Speri Viticoltori, Secondo Marco di Speri Marco, Tenute Ugolini, Nicolis Pier Angelo, Ferrarini-Riolfi.