Luana Perilli si aggiudica il nuovo e prestigioso premio Tomorrows UniCredit residency and production award, sostenuto da UniCredit, ideato, organizzato e promosso da Urbs Picta, con la curatela di Jessica Bianchera e la collaborazione di fondazione Cariverona, Contemporanea – università di Verona e Veronafiere S.p.A., che è stato presentato in occasione della scorsa edizione di ArtVerona.
La giuria – composta da Clare Brooks, responsabile globale per la sostenibilità di Google Arts & Culture, Filipa Ramos, curatrice, critica d’arte e scrittrice, e Jonas Staal, artista – ha quindi scelto l’artista romana presentata da The Gallery Apart, che con il progetto “Alcina” vuole indagare le relazioni tra comunità femminili e territori, ridefinendo al tempo stesso il perimetro dei saperi scientifici delle donne intorno all’etnobotanica e l’etnozoologia.
Questa la motivazione dei giurati: “Luana Perilli ha concepito un progetto artistico complesso, rilevante e attento alle necessità e alle preoccupazioni odierne. La sua proposta si impegna a favorire un ampio dibattito e una collaborazione tra le arti e le scienze, mettendo allo stesso tempo in discussione il concetto stesso di scienza attraverso genealogie alternative di produzione di conoscenza strutturate sulle storie delle donnə. La natura investigativa del suo lavoro è un potente esempio di ricerca sociobiologica interspecifica intrecciata con conoscenze indigene e mostra competenze e sensibilità che includono e vanno oltre ciò che è generalmente considerato “artistico”, prospettando risultati multimediali basati sull’esperienza diretta del territorio e sviluppati collettivamente attraverso pratiche comunitarie”.
Il progetto “Alcina” di Luana Perilli ha, quindi, espresso appieno il messaggio del Premio, parte integrante del progetto di ampio respiro TOMORROWS – Notes on the future of the Earth, lungo un intero anno fino a ottobre 2024. Il riconoscimento, del valore di 20mila euro, è infatti nato per sostenere la ricerca artistica orientata ai temi della sostenibilità; il bando, apertosi lo scorso ottobre in concomitanza con la fiera d’arte moderna e contemporanea scaligera, è stato rivolto ad artiste e artisti o collettivi rappresentati dalle gallerie che hanno partecipato ad ArtVerona 2023, portando così l’attenzione sulla relazione tra arte e sostenibilità attraverso la sperimentazione tra arte e scienza.
In quest’ottica la ricerca di Perilli si traduce in una ricerca transdisciplinare, finalizzata alla produzione di una serie di nuove opere d’arte attraverso residenze nella comunità appenninica di Fontecchio (AQ). Con la curatela di Valeria Pica,
membro del BACH Center (Biobehavioral Arts and Culture for Health, Sustainability and Social Cohesion) dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara, e il sostegno dell’associazione Harp e del Comune di Fontecchio, le donne del luogo e l’artista saranno accompagnate dalla guida ambientale escursionistica Milena Molozzu e dall’erborista Sara Mannori, esperta di etnobotanica, in un percorso di riconoscimento delle erbe locali, rinsaldando così il rapporto tra conoscenze scientifiche tramandate oralmente e territorio. Il tutto sarà arricchito da un laboratorio di canto corale guidato da Elena D’Ascenzo incentrato sui cori di apertura e chiusura dell’opera Alcina di Händel, da cui il progetto prende il titolo, per riflettere sul ruolo tradizionale del canto femminile condiviso nello svolgimento delle mansioni quotidiane, come forma di trasmissione dei saperi e aggregazione tra donne di diverse generazioni. Infine, uno specifico lavoro con l’associazione delle donne del Mali di Montreuil (Parigi) approfondirà il sapere relativo alla cura dell’orto e all’impiego curativo delle erbe quale forma di resistenza culturale e affermazione identitaria di donne migranti.
Il progetto conferma l’interesse di Perilli nelle forme di conoscenza ibride tra scienze e scienze umane, a partire dalla sociobiologia, che rinegozia il concetto di evoluzione delle specie intorno a concetti come la generosità radicale, la sorellanza, il Superorganismo. La serie di nuove opere nascerà a partire da attività condivise tra donne in un’ottica di trasmissione orale dei saperi scientifici, entro un più ampio paradigma di che cosa sia la divulgazione scientifica in senso matrilineare e di come questa si intersechi alle narrazioni delle comunità e alle identità dei territori e dei loro abitanti, umani e non umani. L’interazione tra la scienza e il patrimonio narrativo della comunità femminile permetterà, dunque, la realizzazione di peculiari bestiari-erbari e un lavoro audiovisivo frutto della collaborazione con le comunità, unitamente a diverse opere scultoree e visive specificatamente realizzate dall’artista. Una selezione dei numerosi lavori prodotti da Luana Perilli verrà presentata in occasione di ArtVerona 2024 ed entrerà a far parte della prestigiosa UniCredit Art Collection.
Ha dichiarato l’artista vincitrice Luana Perilli: “Sono molto felice e onorata di ricevere questo importante premio e di riceverlo da una commissione così competente. È un bellissimo riconoscimento per quasi 15 anni di ricerca che porto avanti sull’intelligenza collettiva dagli insetti eusociali ai lavori con le comunità. Sono certa che l’esperienza di scambio con tutti i partner coinvolti sarà un enorme arricchimento per la mia pratica artistica e spero che il mio progetto porti anche a loro nuovi stimoli ed esperienze”.
Il lavoro premiato è stato scelto in una rosa di tre finalisti che, tra tutte le candidature pervenute, hanno saputo meglio proporre soluzioni creative e non convenzionali rispetto alle attuali problematiche ambientali, economiche e sociali. Insieme a Luana Perilli sono stati segnalati dalla giuria i progetti di Stefano Caimi e Oliver Ressler con una menzione speciale. Caimi, artista-architetto lombardo e docente di computer art rappresentato dalla galleria The Flat – Massimo Carasi, ha presentato “Lympha” per raccontare gli effetti del cambiamento climatico attraverso installazioni che, da una parte, monitorando i parametri ambientali e lo stato delle piante, verificano lo stato di salute dell’ecosistema, mentre dall’altra restituiscono i dati raccolti in ambiente come suoni e/o immagini per divulgare il lavoro dei ricercatori, le tematiche ambientali e l’incontro di arte e scienza. Il lavoro di Ressler, artista e regista austriaco proposto da The Gallery Apart, consiste in “Storage Blocks”, prototipi di sedute fisiche costituiti da plastiche biologiche che assorbono CO2 e si configurano sia come opera d’arte sia come oggetto atto all’utilizzo.
I giurati hanno così motivato le menzioni speciali a Stefano Caimi “come riconoscimento per la sua approfondita ricerca, la meticolosa pianificazione ed esecuzione degli elementi tecnologici del progetto, la sua innovativa sintesi tra arte e dati climatici che dimostra una solida conoscenza della disciplina, e il suo significativo risultato estetico da un punto di vista formale”, e a Oliver Ressler “per una carriera dedicata a promuovere la sensibilità ecologica attraverso l’arte e il lavoro di organizzazione, e per la sua proposta chiara, ben strutturata e concettualizzata, che testimonia un vocabolario profondamente consapevole e politicizzato attraverso il quale comprendere la crisi climatica come un’intersezione di sistemi politici, economici e ideologici”.
Tutte le info sono disponibili su www.tomorrowsproject.org