L’università di Verona continua ad ampliare i suoi orizzonti di formazione. Lo fa tenendo conto delle richieste dei circa 26mila studenti ponendo grande attenzione alle esigenze di profili di alta formazione necessari nei diversi ambiti lavorativi, a livello territoriale e nazionale.
“Dall’inizio del mio mandato – ha spiegato il magnifico rettore Pier Francesco Noicini – abbiamo scelto di ampliare i corsi di studio anche in quelle aree che non erano mai state presenti a Verona, tra queste ingegneria e farmacia, e stiamo supportando le richieste di un maggior numero di professionisti nella sanità necessari al territorio e a tutto il Paese con l’attivazione, a partire dal prossimo anno accademico, del nuovo corso di laurea in Medicina e chirurgia a indirizzo ingegneristico e di tre nuovi corsi nelle professioni sanitarie tra Verona e Trento”.
Il secondo corso di laurea in Medicina non è che uno dei 29 nuovi percorsi formativi che l’università scaligera ha programmato in questi quattro anni e che porterà a compimento con l’avvio del prossimo anno accademico. Gli ambiti di questi percorsi formativi sono attinenti all’innovazione nell’area della salute, della transizione digitale, del trasferimento tecnologico, dello sviluppo economico-gestionale, degli studi strategici, tutti progettati con attenzione anche allo sviluppo sostenibile. Settori determinanti per rispondere alle esigenze di un mercato del lavoro in costante evoluzione con la formazione di laureate e laureate dotati di competenze innovative.
“A motivarci nella scelta di procedere in questa direzione – ha aggiunto il rettore Nocini – sono i dati sull’occupazione delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi che lavorano nell’83,8% dei casi a un anno dalla laurea, rispetto al 74,5% della media nazionale. Il dato sale al 91% per i laureati magistrali a 5 anni dalla laurea”.
L’offerta formativa dell’ateneo è ora completa, tanto da soddisfare le aspettative di circa 26mila iscritte e iscritti ai corsi di laurea triennale, magistrale e a ciclo unico alla data dell’1 gennaio scorso, a chiusura delle iscrizioni. Una tendenza in crescita come suggeriscono gli ultimi dati su iscritti e immatricolati per l’anno accademico in corso: sono 6863 (+8%) le matricole iscritte ai corsi di laurea triennali e a ciclo unico contro le 6357 alla stessa data dell’anno precedente. Aumentano anche le studentesse e gli studenti iscritti ai corsi di laurea magistrale che da 2020 del 2022/23 passano a 2128 per il 2023/24, registrando un +5%.
“L’ampliamento dell’offerta formativa dell’ateneo – ha aggiunto Federico Schena, delegato del rettore alla Didattica – è frutto di una visione strategica fondata su tre pilastri fondamentali: l’introduzione di nuove aree disciplinari e di formazione, ambiti didattici precedentemente assenti a Verona ma in cui l’ateneo vanta già una significativa competenza scientifica, cui si affiancano il rafforzamento e potenziamento degli investimenti sulle aree “storiche” e consolidate di formazione e ricerca e la creazione di accordi strategici con gli atenei vicini, in particolare con Modena-Reggio Emilia e Trento, con cui abbiamo creato sinergie per la creazioni di numerosi percorsi formativi interateneo”.
Questa visione ha portato a una crescita progressiva e continua di studentesse e studenti che hanno scelto Verona per i loro studi universitari (complessivamente un incremento del 30% in quattro anni).
“Fondamentale in questo è stato il grande sforzo da parte di docenti e personale tecnico-amministrativo, per garantire la qualità della didattica e dei servizi necessari per una proficua esperienza formativa anche in quei momenti, come il periodo Covid, che hanno presentato difficoltà aggiuntive e per molti aspetti continuamente imprevedibili”, prosegue Schena. “La prossima sfida che l’Ateneo di Verona intende affrontare è la crescita ulteriore, nonostante le prospettive di riduzione demografica che ormai si fanno sentire anche nelle età di chi sceglie il percorso universitario. Per questo stiamo attivamente lavorando per avvicinare alla nostra formazione nuove fasce di giovani attraverso l’orientamento, in stretta sinergia con il mondo della scuola ma anche con le aziende, le professioni e tutto il mondo del lavoro”.
Roberta Dini