Una dimostrazione pratica e teorica dell’antica arte del Noh, il tradizionale teatro giapponese, offerta da uno dei suoi più grandi interpreti viventi, il maestro Haruhisa Kawamura del Kawamura Noh Theater, di Kyoto.
Per un pomeriggio, venerdì 15 marzo, dalle 16.30, l’università di Verona sarà immersa nelle magie dell’Estremo Oriente, grazie all’evento promosso da Stefano Aloe, docente del dipartimento di Lingue e letterature straniere, e Shin’ichi Murata della Sophia University di Tokyo, con la collaborazione del regista Matteo Spiazzi e di Nicola Pasqualicchio, docente di Discipline dello spettacolo in ateneo.
“Il maestro Kawamura ha grande esperienza di lezioni introduttive all’arte del Noh: ne ha tenute in molte città del mondo, allo scopo di avvicinare il pubblico più vario allo stile, alla recitazione e alla danza di questa straordinaria e antica forma del teatro tradizionale giapponese”, spiega Aloe. “Kawamura ora si è reso disponibile per una piccola tournée in Italia, dove viene per la prima volta, e Verona sarà la tappa centrale. È molto rara la possibilità di assistere a questo tipo di arte in Europa e considerato lo straordinario livello artistico dell’ospite, si tratta di un’occasione davvero imperdibile che offriamo alla città”.
Il Noh è una forma di teatro tradizionale giapponese nata intorno al Quattordicesimo secolo. Dichiarato patrimonio Unesco nel 2003, è considerata una delle maggiori arti performative giapponesi.
Biografia di Haruhisa Kawamura
Haruhisa Kawamura è nato a Kyoto nel 1956. Si esibisce per la prima volta all’età di tre anni sotto la tutela del padre, Haruo Kawamura. Ha studiato l’arte del Teatro Noh con il maestro Kiemon Hayashi XIII, fino a diventare uno dei massimi interpreti di questa espressione tradizionale del teatro giapponese.
Si impegna nell’opera di divulgazione dell’arte Noh in Giappone e all’estero. Ha tenuto più di 50 conferenze in inglese all’estero, tra cui all’Università di Harvard e alla sede centrale dell’Unesco. Nel 2005 è stato inviato dell’Agenzia per gli Affari culturali per gli scambi culturali.
Kawamura si adopera per incarnare sul palcoscenico la spiritualità del Noh, praticata da oltre 600 anni, ed è impegnato in diversi progetti volti a trasmetterla alle generazioni future.
Elisa Innocenti
(©KinnohoshiWatanabeshashinjo)