Sport e malattie oncologiche. È questo il focus di Run for Science, iniziativa dell’università che ritorna a Verona dal 10 al 12 maggio.
Giunto alla undicesima edizione, l’evento è focalizzato sugli effetti dell’esercizio fisico e lo sport nelle persone con esperienza di malattia oncologica e si articolerà in tre giornate dedicate all’orientamento, alla formazione e alla ricerca.
Il programma è stato presentato giovedì 9 maggio al Policlinico di Borgo Roma alla presenza di Pier Francesco Nocini, Magnifico Rettore dell’università, Michele Milella direttore del dipartimento di Ingegneria per la medicina di innovazione e della Sezione di Oncologia medica, Federico Schena delegato del Rettore alla didattica e allo sport e i docenti dell’università di Verona Cantor Tarperi e Sara Pilotto e la consigliera comunale Annamaria Molino.
Run for Science negli anni ha creato una rete di istituzioni universitarie ed associazioni ottenendo un ottimo numero di risultati scientifici, con ricerche pubblicate su importanti riviste nazionali ed internazionali e riuscendo a coinvolgere circa 3000 partecipanti in 10 anni.
“L’università di Verona – ha affermato il magnifico rettore Pier Francesco Nocini – conferma la sua attenzione verso tutte le dimensioni che riguardano la salute e il benessere. Run4science è l’esempio concreto di come la ricerca possa essere indirizzata anche verso ambiti di frontiera e di innovazione terapeutica come è lo sport per la prevenzione e la qualità della vita nelle persone con patologie oncologiche. Fondamentale la sinergia con il Comune di Verona che anche quest’anno collabora con l’Ateneo per la miglior riuscita del progetto assieme ad Esu e Cus Verona”.
“Run for Science è un ottimo esempio del cambio di paradigma che l’Oncologia e, più in generale, la medicina ha subito negli ultimi 20 anni, spostando il focus dalla malattia alla persona ammalata – ha commentato Michele Milella, direttore del dipartimento di Ingegneria per la medicina di innovazione -. L’altro aspetto, forse ancora più importante, è una moderna concezione di “salute” non più concepita come la mera assenza di uno stato patologico, ma come una condizione di benessere psicologico, fisico e spirituale che va ricercata pro-attivamente e che può addirittura prevenire lo sviluppo di alcune patologie o ridurne l’impatto sulla vita del paziente. Di qui l’importanza dell’attività fisica, di uno stile di vita che promuova la salute ed il benessere e l’attenzione che è fondamentale dedicare a questi aspetti anche (e a maggior ragione) negli uomini e nelle donne portatori di condizioni patologiche croniche (tra cui può ormai a buon diritto essere annoverato il cancro), che possono migliorare sensibilmente ed impattare meno sul benessere della persona proprio se le affrontiamo da più punti di vista e con ottiche diverse. In fondo, questo è lo stesso spirito che ha sotteso la creazione del nuovo Dipartimento di Ingegneria per la Medicina di Innovazione (composto da ingegneri, fisici, matematici, medici, biologi, ma anche filosofi e giuristi esperti in temi legati alla bioetica) e che anima le sue attività: rimettere la persona al centro e sviluppare tecnologie sempre più raffinate (dalla robotica, ai sistemi di ausilio alla persona, all’intelligenza artificiale), ma “umane” al tempo stesso, non per sostituire per ma per espandere le capacità dell’uomo, ivi compresa quella di perseguire uno stato di benessere e di “salute” anche in presenza di una patologia oncologica. Ecco perchè il dipartimento in tutte le sue componenti parteciperà con entusiasmo agli eventi di Run for Science del prossimo week end”.
“In questi anni – ha concluso Federico Schena vicedirettore del dipartimento di Neuroscienze, biomedicina e movimento – la ricerca di Run for Science ha toccato diversi ambiti di grande importanza per la medicina. Questo ha consentito di individuare, con il lavoro integrato tra numerosi gruppi di ricerca appartenenti a oltre 15 università italiane e straniere, meccanismi fondamentali che spiegano perché la corsa è salute e perché , se correttamente eseguita rappresenta una presidio irrinunciabile nella vita di tutte le persone, anche quando sono affette da malattie di varia gravità”.
Orientamento. Venerdì 10, dalle 9 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 18.30, e sabato 11 dalle 9 alle 13.30 nel palazzetto Gavagnin di Verona gli studenti delle classi 4° e 5° delle scuole secondarie di secondo grado potranno confrontarsi con le tecniche di ricerca applicate alle Scienze dello Sport. Gli studenti verranno coinvolti in lezioni teoriche e attività pratiche che permetteranno loro di acquisire nuove informazioni utili alla comprensione e alla valutazione della pratica motoria e sportiva, anche in relazione alla scelta del futuro percorso universitario.
Formazione. Sabato 11, dalle 10 alle 12, nel loggiato di Fra’ Giocondo in Piazza dei Signori si terrà un workshop sul tema “Sport e malattie oncologiche” per descrivere l’importanza dell’attività fisica e dello sport nel prevenire e contrastare la malattia e i suoi effetti. Nel significativo contesto storico al centro di Verona si alterneranno interventi di esperti del settore e testimonials di spessore a cui seguiranno brevi esempi di attività pratiche concludendo con un aperitivo analcolico in linea con le tematiche affrontate. La giornata di formazione continuerà nel pomeriggio, dalle 14 alle 17 al Palazzetto Gavagnin, con un workshop teorico pratico rivolto al personale sanitario impegnato giornalmente nei reparti di cura dei pazienti con patologie esercizio-sensibili sul tema “Essere sani per rendere più sani. Ruolo dell’attività fisica e degli stili di vita sul nostro stato di salute”. Verranno affrontati argomenti legati al corretto stile di vita, all’attività fisica settimanale minima e ai corretti modelli di esercizio e sport che ciascun operatore può usare per sé e con i pazienti.
Ricerca. Tutte e tre le giornate verranno utilizzate anche per organizzare delle prove di valutazione funzionale da realizzarsi in condizioni di riposo e dopo l’attività fisica. In particolare domenica 12, a partire dalle 9 al palazzetto Gavagnin di Verona, le e i partecipanti si impegneranno in una corsa per la ricerca di 5,10 o 21 km intorno alle strutture universitarie di Borgo Venezia. Attraverso un approccio fortemente multidisciplinare verrà raccolta una grande quantità dati scientifici da applicarsi al tema della ricerca su sport e malattia oncologica. Parteciperanno all’iniziativa persone affette da malattia oncologica, guarite e sane.
Tra gli enti coinvolti ci sono Comune di Verona, Esu e Cus di Verona, L’Ufficio scolastico regionale per il Veneto, il Centro Maratona, il gruppo sportivo Mombocar e la Società italiana delle scienze motorie e sportive.
Partecipano al progetto “Run for Science” l’università di Verona, l’università degli studi di Milano, l’università degli studi di Urbino “Carlo Bo”, l’università degli studi di Roma “Foro italico” e l’università degli studi di Torino. Coinvolte anche l’université Bourgogne Franche-Comté e l’university of Technology di Sydney.
Sara Mauroner