La cura è essenziale nella vita, perché il nostro essere è ontologicamente relazionale, vulnerabile e fragile ed è necessario ripararlo quando è ferito, per preservarlo, proteggerlo e farlo fiorire. Questo il tema del convegno “Philosophy and Politics of care” tenutosi il 16 e 17 maggio al polo Zanotto dell’università di Verona, in cui si è discusso lo stato dell’arte degli studi sulla cura partendo dal presupposto che l’impegno accademico non può essere concepito separatamente dall’impegno educativo e politico.
L’incontro, organizzato dalla Società italiana di pedagogia generale e sociale, Sipeges, è stato aperto dalla docente del dipartimento di Scienze umane Luigina Mortari, che ha dato il benvenuto ai presenti e ha illustrato gli obiettivi dell’incontro. Hanno partecipato all’incontro anche la docente del dipartimento di Scienze umane, Roberta Silva, e le ricercatrici Federica Valbusa e Alessia Bevilacqua.
“Questo è un convegno sulla filosofia e la politica della cura – ha affermato la docente Luigina Mortari – il primo dopo il periodo del covid, e raccoglie gli studiosi di tutti il mondo che si occupano dei vari temi di cura, da quella negli ospedali a quella nella politica, dalla cura nella scuola a quella nel sociale. Ognuno di questi temi è stato trattato da relatori internazionali che hanno contribuito, attraverso interventi specifici, ad affrontare il tema della cura in ogni campo”.
Durante l’evento i docenti e gli esperti provenienti da tutto il mondo hanno avuto modo di presentare i propri estratti, redatti in lingua inglese, e di fare il punto della situazione sulla tematica della cura nei vari settori di competenza.