Con l’80,4 % di occupazione delle laureate e laureati triennali a un anno dalla laurea, anche quest’anno Verona supera la media nazionale ferma al 74.1 % ed anche quella regionale al 78,3 %. A dirlo sono i dati elaborati dal consorzio Almalaurea, presentato giovedì il 13 giugno a Trieste, nel corso del convegno “Laureati e dimensioni internazionali: dall’università al mercato del lavoro”.
Il rapporto di AlmaLaurea sul profilo dei laureati ha analizzato le performance formative di circa 300mila laureati del 2023 di 78 università. In particolare, si tratta di 163 mila laureati di primo livello, 102mila dei percorsi magistrali biennali e 31 mila a ciclo unico. Per quanto riguarda la condizione occupazionale dei laureati ha analizzato circa 660 mila laureati, di 78 università, di primo e secondo livello del 2022, 2020 e 2018 contattati, rispettivamente, a uno, tre e cinque anni dal conseguimento del titolo.
Ottimi, come sempre, i dati relativi al tasso di occupazione dei laureati scaligeri. L’80,4% delle laureate e laureati triennali scaligeri ha già trovato un lavoro a un anno dalla laurea con una retribuzione mensile media netta di 1494 euro. Bene anche per quanto riguarda i laureati e le laureate di secondo livello con un’occupazione pari all’81,5% dopo un anno (75,7% media nazionale), dato che arriva al 90,1% a cinque anni (88,2 % media nazionale).n Dal rapporto emerge anche che l’età media alla laurea è di 25,6 anni con il 69,4% di laureati in corso e con un voto medio di 104 su 110. L’80% ha fatto stage e tirocini e il 77,9% ha svolto un’attività lavorativa durante gli studi universitari.
“La nuova indagine Almalaurea – spiega il magnifico rettore Pier Francesco Nocini – conferma la qualità del lavoro fatto in questi anni del mio mandato sull’offerta formativa dell’università di Verona. Grazie a un progetto di squadra, cui si è dedicata l’intera comunità universitaria, docenti e personale tecnico e amministrativo, non solo abbiamo aumentato il numero di studentesse e studenti che hanno scelto Verona per il loro percorso di studi, ma abbiamo dato a queste ragazze e a questi ragazzi le conoscenze e competenze giuste per inserirsi, con successo, nel modo del lavoro. In un territorio in cui il sistema produttivo è fortemente competitivo, poter inserire figure giovani, preparate e orientate alla creatività e all’innovazione non potrà che generare valore aggiunto”.
Ma come giudicano l’esperienza universitaria? Il 90,1% dei laureati è soddisfatto del rapporto con il corpo docente e l’85,1% ritiene il carico di studio adeguato alla durata del corso. In merito alle infrastrutture messe a disposizione dall’ateneo, il 91,6% dei laureati che le ha utilizzate considera le aule adeguate. Più in generale, il 90,3% dei laureati si dichiara soddisfatto dell’esperienza universitaria nel suo complesso.
“Mi rende particolarmente orgoglioso l’apprezzamento delle nostre laureate e dei nostri laureati sull’esperienza complessiva in Univr che il 90,3% valuta con soddisfazione”, conclude il rettore Nocini. “Il periodo degli studi universitari è una parentesi della vita molto impegnativa, per gli studenti e le famiglie che li sostengono per garantire loro il miglior futuro possibile. È nostro il dovere di garantire a queste ragazze e a questi ragazzi non solo percorsi formativi di qualità e in linea con le esigenze del mondo del lavoro ma anche una elevata qualità della vita universitaria”.
Sara Mauroner