“Un’originale riflessione sul rinnovamento della didattica universitaria, complici le molteplici sfide dell’ultimo decennio che stanno producendo processi di cambiamento istituzionale destinati a incidere profondamente sulla formazione che ha luogo in tutte le istituzioni di terzo livello”. Sono queste le motivazioni con cui la giuria del Premio Siped, Società italiana di pedagogia, ha assegnato il “Premio italiano di pedagogia 2024” a Roberta Silva, docente di Didattica e pedagogia speciale all’università di Verona per il volume Faculty development. Il docente italiano tra ricerca, didattica e management, Carocci, Roma, 2022.
La premiazione si è tenuta nel giugno scorso, a Napoli, in occasione del convegno nazionale della Società su “Ricerca e progettazione pedagogica per contrastare povertà educative e dispersione scolastica”, tema su cui la comunità pedagogica italiana si è confrontata, ha presentato contributi, progetti e ricerche in 30 sessioni di dibattito scientifico per analizzare fenomeni emergenti e delineare scenari di intervento.
“Sposare un approccio olistico al Faculty development – spiega Silva – significa orientarsi a uno sviluppo che connetta, in modo integrato, i diversi attori dell’istituzione accademica: docenti, studenti, personale tecnico amministrativo e stakeholders. Si tratta di una scelta impegnativa, che rende necessaria la ricerca continua di un equilibrio dinamico tra esigenze diverse e, talvolta, non facilmente conciliabili. Ma rappresenta anche un’occasione imperdibile per la costruzione di una comunità coesa, capace di far fronte ai cambiamenti e le sfide che l’università sta fronteggiando.”
“Il volume – hanno aggiunto i componenti della giuria del premio – presenta un modello di Faculty development di stampo olistico che mira a valorizzare le interconnessioni fra le diverse anime della higher education affinché tale approccio sistemico diventi occasione di arricchimento e collegamento tra ricerca, didattica, governance e terza missione. Si tratta di un contributo che costituisce un nuovo e interessante riferimento per gli studi pedagogici sulla didattica universitaria”.
Roberta Dini
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