Circa 1500 asmatici vengono visitati ogni anno presso la Uoc Allergologia-Asma center dell’Aoui di Verona. L’asma bronchiale, che frequentemente insorge fin dall’età pediatrica, è la più diffusa tra le patologie croniche non infettive del polmone. Soggetti di ogni età possono esserne affetti, maggiormente maschi in età scolare con una inversione di tendenza nell’età adulta. A causarla è spesso l’allergia respiratoria, che è anche un fattore peggiorativo se non adeguatamente controllata.
L’asma presenta ancora un tasso di mortalità non trascurabile, legato alla mancata aderenza alla terapia più che alla gravità della patologia in sé. La gravità della malattia può essere molto variabile, da forme totalmente accessionali (con sintomi circostanziati), fino a varianti che richiedono terapia cortisonica continuativa, e per le quali fortunatamente oggi esistono diversi farmaci innovativi. Infine, se associata al coinvolgimento di altri organi, l’asma può essere una manifestazione di malattie rare del sistema immunitario.
L’Asma center Aoui ha deliberato un modello organizzativo, portato anche ai convegni nazionali, con protocolli dedicati a questi pazienti che vengono seguiti da percorsi diagnostici multidisciplinari. Molto efficace è anche il delicato passaggio dall’età pediatrica a quella adulta, così come la terapia biologica per l’asma grave al posto del cortisone. Sono a tutt’oggi 200 i pazienti con questa terapia innovativa che costa 20 mila euro l’anno a persona. Migliaia sono anche i bambini visitati in questi anni (7/8 visti ogni giorno negli ambulatori di Pediatria C) perché ogni 10 bambini ce n’è uno asmatico. Per gli adulti, invece, dei circa 30 pazienti giornalieri, la metà è asmatica e di questi almeno 7 non prosegue correttamente con le terapie.
Asma Center, presa in carico e terapie di precisone. L’inquadramento iniziale e il monitoraggio del paziente avvengono attraverso i test di funzionalità respiratoria: spirometria, quantificazione dell’infiammazione bronchiale con misurazione dell’ossido nitrico esalato e test allergologici. L’accesso all’Asma Center prevede un percorso a Cup dedicato, che consente di contenere l’attesa e mantenere spazi per le urgenze, esiste anche un collegamento diretto con i Pronto soccorso dell’Aoui.
Per le forme più complesse, il Centro si avvale della competenza di più figure specialistiche oltre all’allergologo-immunologo, sono gruppi multidisciplinari fondamentali soprattutto nell’attuale panorama di terapie di precisione che consentono di gestire la patologia sulla base delle peculiari caratteristiche di ogni paziente. Al Gruppo multidisciplinare dedicato all’Asma difficile e patologie Associate (Giada) partecipano tra gli altri pneumologo, reumatologo e otorinolaringoiatra. Per facilitare la presa in carico nella fase di passaggio dall’età pediatrica a quella adulta i medici dell’Asma center insieme ai colleghi pneumologi e pediatri hanno istituito il Gruppo interdisciplinare di Pneumologia e allergologia dell’età della transizione (Gipaet). La valutazione tra più specialisti in compresenza e la presa in carico multidisciplinare da molti anni caratterizza lo standard of care di Aoui.
Associazione Respiriamo insieme. “L’associazione Respiriamo insieme è una associazione di pazienti dedicata alle patologie respiratorie, l’asma bronchiale in particolare. Raccoglie pazienti, famiglie ed esperti provenienti da tutta Italia, qualificandosi come una tra le realtà più rilevante nel settore a livello nazionale e una delle più consolidate sul piano internazionale. È impegnata nel promuovere e tutelare la salute dei pazienti, adulti e minori, affetti da patologie respiratorie, immunologiche, allergiche, a interessamento polmonare, per garantire a tutti l’accesso al giusto percorso di cura riducendo il peso della malattia per i pazienti e i familiari attraverso il sostegno, l’advocacy, l’educazione e la ricerca.
Il concerto. Per i 10 anni dell’Associazione è nata l’idea di un concerto-spettacolo concepito dai docenti Senna e Caminati della Uoc Allergologia asma center dell’Aoui, insieme all’Orchestra dell’università di Verona, di cui il docente Caminati è co-fondatore e trombettista. Domenica 20 ottobre alle ore 17.00, al Teatro Ristori di Verona, si terrà il concerto intitolato “L’usignolo e l’imperatore: il respiro della musica”. Si tratta di una rappresentazione in forma musicale e teatrale della fiaba di Hans Christian Andersen “L’usignolo”. Per adattarsi al teatro, i testi poetici sono stati rivisitati da Carla Collesei Billi, paziente dell’Asma center, che sarà anche la voce narrante dello spettacolo, mentre le musiche scelte saranno quelle di von Weber, Tchaikovsky, Respighi, Puccini, Fauré e Ravel. L’opera, diretta da Andrea De Manincor, vedrà: nel ruolo di “imperatore” Otello Bellamoli, nel ruolo del “maestro di musica” Stefano Borin, nel ruolo della “serva” Sara Fracasso e nel ruolo di “usignolo” Valentina Viviani. Marcello Rossi Corradini dirigerà l’orchestra dell’università di Verona che accompagnerà la rappresentazione teatrale. L’ingresso è libero ad offerta responsabile.
Tra i presenti Callisto Marco Bravi, direttore generale, Matilde Carlucci, direttore sanitario, Marco Caminati, medico Uoc Allergologia e Asma center, Claudio Micheletto, direttore Uoc Pneumologia, Giorgio Piacentini, direttore Uoc pediatria c, Annarita Dama e Rachele Vaia, medici Uoc Allergologia e Asma center, Simona Barbaglia, presidente Respiriamo insieme, Carla Collesei Billi, paziente, e Chiara delle Libera, docente di Fisiologia dell’università degli studi di Verona.
Callisto Bravi: “Oggi presentiamo la minuziosa organizzazione dei nostri ospedali nella presa in carica dei pazienti asmatici, dall’età pediatrica agli adulti. Una rete che facilita il paziente, seguito in ogni fase, e che si avvale delle nostre professionalità. Il progresso della scienza produce qualità, e la qualità genera risparmi, per questo non ne ho mai fatto una questione di farmacoeconomia. Importante è anche la stretta collaborazione con la principale associazione di pazienti, con la quale mi complimenti per il bel progetto artistico-musicale che permette di avere a Verona la celebrazione dei 10 anni dell’associazione. L’Italia ha uno dei migliori Servizi sanitari e il Veneto gioca un grande ruolo con il Servizio regionale facendo pagare meno tasse ai cittadini”.
Matilde Carlucci: “Il nostro punto di forza è il modello organizzativo Aoui con la presa in carico del paziente e la transizione dall’età pediatrica. Ma i nostri percorsi sono particolarmente efficaci anche sotto il profilo clinico per la multidisciplinarità delle diagnosi. L’organizzazione si avvale anche della condivisione con l’associazione di pazienti e della progettualità condivisa con il territorio, i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta”.
Marco Caminati: “L’asma è una malattia prevenibile e perfettamente curabile ma tuttavia ancora potenzialmente mortale se non inquadrata e trattata correttamente. L’Asma center da tempo ha istituito un canale preferenziale per accogliere e gestire questi pazienti in tempi ragionevolmente brevi e assicurando la più accurata presa in carico, sia dal punto di vista diagnostico che terapeutico. L’ausilio di colleghi e specialisti ci permette di inquadrare trasversalmente un paziente, questi Gruppi multidisciplinari sono il tratto distintivo della nostra azienda. Valutiamo la presenza di allergie, che sono un fattore di rischio per lo sviluppo e il peggioramento della malattia, ma anche l’aspetto funzionale respiratorio con l’esame spirometrico e la parte infiammatoria, che non sempre si associa ai sintomi quindi va indagata con apparecchiature diagnostiche presenti nel nostro centro. Inoltre, per l’asma grave siamo tra i primi a utilizzare terapia biologica senza effetti collaterali diversamente dal cortisone che spesso produce comorbidità”.
Giorgio Piacentini: “Il nostro reparto è Centro regionale di riferimento per l’asma pediatrica, che è la malattia cronica più frequente nei bambini. L’80% dell’asma dell’adulto inizia sotto i 6 anni di vita, quindi è fondamentale intercettare presto questi bambini e iniziare fin da subito a curarli in maniera concreta. Il trattamento precoce riduce i rischi di ricadute frequenti e quindi, negli anni successivi, favorisce una migliore funzionalità respiratoria, viceversa il bambino non curato adeguatamente si porterà gli effetti per tutta la vita fino a quando sarà anziano. Il pericolo da evitare è l’utilizzo di broncodilatatori o le cure fai da te che trattano solo i sintomi ma non la malattia. Un’attenzione particolare va rivolta agli adolescenti che tendono a curarsi da soli”.
Claudio Micheletto: “La maggioranza degli asmatici, più o meno il 70%, può condurre una vita normale se si attiene alle terapie adeguate. Si può fare attività fisica, attività agonistica per i giovani, persino andare alle Olimpiadi e portare a casa anche qualche medaglia d’oro. L’incidenza della malattia è sicuramente ragguardevole anche negli adulti perché è una delle patologie croniche più frequenti, ma la sfida riguarda l’aderenza della terapia. L’asma ha picchi di crisi seguiti da periodi di benessere durante i quali i pazienti spesso abbandonano la terapia senza curare l’infiammazione. Mantenere i pazienti sempre aderenti alla terapia è la nostra sfida perché sul resto, ricoveri mortalità e farmaci biologici, l’Osservatorio di Copenaghen mette l’Italia ai primi posti. Siamo il quarto sistema sanitario al mondo per quanto riguarda la cura dell’asma. I tre reparti Aoui dimostrano che si possono fare ottimi percorsi di cura, con i pazienti avviati a un ambulatorio o a un percorso dedicato”.
Simona Barbaglia: “L’associazione “Respiriamo insieme” è nazionale, con 11 sedi regionali e per il Veneto è Padova. Collaboriamo con decine di ospedali e non è un caso che l’evento di celebrazione dei 10 anni di attività è stato voluto proprio qui. A Verona ci sono 3 eccellenze veramente importanti con una presa in carico del paziente molto ben strutturata. Questo è il motivo per cui la nostra associazione ha spesso sfruttato la collaborazione con queste eccellenze per strutturare insieme percorsi anche educazionali sull’aderenza terapeutica, oppure la prevenzione e la diagnosi precoce. Abbiamo progettato insieme questo concerto per celebrare i dieci anni di attività ma soprattutto l’alleanza tra le associazioni di pazienti, i clinici, e il mondo della scienza che si prende cura di queste persone. E’ un concerto con una modalità innovativa per raggiungere quegli obiettivi per cui tutti noi ogni giorno ci battiamo”.